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Telecom, Cattaneo incassa 'sì' assemblea. Ma Cdp tratta con Enel per Metroweb

25 maggio 2016 | 20.01
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Per oggi l’ad Flavio Cattaneo porta a casa il sì dell'assemblea di Telecom allo special award da 40 mln come premio retributivo in caso di superamento dei target del piano. Da domani, si tratta di portare a casa il piano di efficientamento costi, di cui l'ad ha rivendicato il valore per riguadagnare il terreno perso. Assieme alla strategia di contenimento delle spese, che "non toglierà un euro allo sviluppo e agli investimenti nel core business”, c’è lo sviluppo di una strategia di crescita, che parte da Tim, oggi già “all’attacco” con il lancio a Perugia e a Milano della banda ultralarga fino a 1.000 megabit sulla nuova rete FttH.

Intanto, arriva una doccia fredda sul dossier Metroweb. Il Cda della cassa Depositi e prestiti, esaminate le offerte di Enel e Telecom, ha espresso la sua preferenza per la proposta della società elettrica, che offre "una prospettiva strutturale sulla banda larga" e la presenza "stabile" di Cdp nell'azionariato. La decisione, secondo quanto si apprende, viene accolta con disappunto dai principali soci e dai fondi internazionali azionisti di Telecom. "Pur a fronte di un'offerta finanziariamente e industrialmente migliore, è stato deciso di andare in esclusiva senza neppure due diligence", si fa notare, parlando di "evidente scelta politica". Azionisti e fondi di Telecom "incoraggiano il management ad andare avanti, in un confronto di mercato sulla tecnologia".

Quanto, invece, al piano di Cattaneo sul fronte del contenimento dei costi, prevede 50 progetti con obiettivi "definiti" e "già operativi", che "stanno producendo risultati che vedremo già nel trimestre in corso", ha spiegato l’ad in assemblea. Il piano "non toglie un euro allo sviluppo e agli investimenti nel core business” e non mette in atto “alcun ridimensionamento all'organico di impiegati attualmente esistente". Il voto a favore dello special award è stato una manifestazione di fiducia da parte dell’assemblea nei confronti dell'amministratore delegato, che ha detto di sì con oltre il 97,6% anche al bilancio. Hanno votato a favore del bonus il 61,5% dei presenti in assemblea, contro il 38,4%. Si è astenuto lo 0,07%. Considerando il capitale presente in assemblea (oltre il 60%), insieme a Vivendi, che ha il 24,6% di Telecom, ha quindi votato circa il 13-14% del capitale e principalmente fondi e investitori istituzionali.

Lo 'Special award' o bonus che potrà andare nel 2020 a Flavio Cattaneo e al suo team manageriale ammonterà a un massimo di 55 milioni di euro, l'80% dei quali in azioni, il 20% cash. Il parere dell'assemblea, ha spiegato il presidente Giuseppe Recchi, era comunque "non vincolante" rispetto agli accordi già raggiunti con l'amministratore delegato. In assemblea, il fondo Amber si era dichiarato favorevole ritenendo il nuovo ad “la persona giusta per la discontinuità” che serve al gruppo. "Per il terzo anno consecutivo - ha detto il delegato Arturo Albano - non c'è stato un dividendo per gli azionisti. Da fuori, è percepita come una società non efficiente e c'è l'idea che i suoi asset, come ad esempio La7, siano stati alla fine gestiti meglio fuori che all'interno del gruppo. Ci sono ancora inefficienze da eliminare e per riuscirci serve discontinuità".

Nel corso della giornata sono stati affrontati anche i temi relativi alle operazioni staordinarie, tra cui la cessione di Inwit. Questa è “una decisione strategica che deve essere valutata nell'interesse di tutti" ma "non siamo disponibili a spezzatini, ne è a situazioni di minoranza o non chiare", ha chiarito Cattaneo. Quanto al Brasile, "ci attende un impegno importante: non è il momento di interrogarsi sull'opportunità o meno di vendere o comprare: non aumenteremo il nostro profilo di rischio" ed è "necessario dedicare una completa attenzione al riequilibrio dei fondamentali di business, è questa oggi la nostro priorità".

Intervenendo in più di un’occasione, il vicepresidente Arnaud de Puyfontaine - ceo di Vivendi – ha chiarito che per Telecom “non è necessaria una ricapitalizzazione”, ma per il futuro serve una svolta. L'ambizione dell'azionista di Vivendi è che "la società ritrovi la sua leadership e un ruolo di primo piano nella competizione mondiale. E' tempo di reinventare Telecom Italia e di darle i mezzi necessari per essere un operatore forte".

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