Abolizione delle tariffe roaming da giugno 2017, con un taglio dei costi da aprile 2016. E' l'accordo trovato nell'Unione europea, dopo un lungo negoziato sull'eliminazione dei costi aggiuntivi per l'uso del telefono cellulare all'estero. L'intesa è stata trovata, con la mediazione della presidenza lettone del Consiglio Ue, dopo che le trattative erano rimaste ferme per un anno e mezzo. Inoltre è stata trovata un'intesa sulla net neutrality.
Dopo 12 ore di trattative i rappresentanti del Consiglio Ue, della Commissione e dell'Europarlamento hanno trovato un accordo che abolisce le tariffe roaming sulla telefonia cellulare dal giugno 2017, mentre da aprile 2016 i costi aggiuntivi saranno del 75% inferiori. Da aprile del prossimo anno gli operatori potranno applicare una commissione di 0,05 euro al minuto per le chiamate, di 0,02 euro per ogni sms inviato e di 0,05 euro per Megabyte per i traffico dati. Sulla neutralità della rete il 30 aprile 2016 diventeranno valide le nuove regole sull'accesso libero e sicuro a internet. Gli utenti avranno la possibilità di accedere ai contenuti desiderati, senza blocchi o rallentamenti, e i dati, a parte alcune eccezioni, saranno trattati tutti allo stesso modo. Il testo concordato nel trilogo dovrà essere ora approvato formalmente dal Consiglio Ue e dall'Europarlamento e poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di Bruxelles.
"Dopo due anni di trattative la promessa ai cittadini europei è stata mantenuta e il rischio di un rinvio al 2018, grazie al contributo del governo italiano, di altri governi e al sentimento diffuso della pubblica opinione, è stato scongiurato”, commenta il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. “Quando l’Europa parla a una voce sola è sempre positivo, quindi l’accordo su fine roaming e net neutrality è una bella notizia, anche se per ora è solo sui punti e rimangono da definire dettagli tecnici non secondari", osserva. “Va ringraziata la presidenza lettone per la mediazione svolta e sottolineato il contributo prezioso e tenace della delegazione italiana al parlamento europeo che si è sempre espressa in sintonia con le posizioni del governo", continua Giacomelli. "Gli aspetti tecnici che ancora devono essere scritti non sono di dettaglio: lavoreremo perché non svuotino il senso dell’accordo di oggi o determinino rischi di slittamenti sostanziali degli effetti”, conclude.
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