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Professioni: Tmanager italiano? 53 anni e impegnato 200 giorni l'anno

10 ottobre 2016 | 15.41
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Maurizio Quarta
Maurizio Quarta

Manager di età intorno ai 53 anni, con almeno tre anni di esperienza come TManager, impegnati per circa 200 giorni all’anno, il 55% in ruoli C-level. Questo l'identikit del temporary manager che emerge dall’indagine internazionale sui temporary manager, promossa e gestita da Smw-Senior Management Worldwide, uno dei gruppi a maggiore copertura internazionale (con 16 partner attivi in e progetti gestiti in oltre 40 paesi nel mondo), con un bacino potenziale di oltre 50.000 manager.

Attuale e riconfermato presidente è Maurizio Quarta, ceo di temporary management & capital advisors che a Labitalia illustra in anteprima alcune delle principali evidenze emerse.

"L’indagine -spiega- ha interessato una popolazione di oltre 13.000 manager in 12 paesi (Austria, Germania, Belgio, Svizzera, UK, Danimarca, Svezia, Polonia, Ungheria, Francia, Cina e ovviamente Italia) con lo scopo di chiarire chi sono i TManager e che cosa fanno. Il totale dei manager rispondenti è stato di 1.243; l’Italia ha contribuito con 152 risposte su un totale di circa 800 manager contattati (una delle redemption in assoluto più alte)".

"I TManager italiani -chiarisce- in questo quadro si collocano anagraficamente in linea con i colleghi stranieri: il 78% dei manager è over 50 a fronte del 75% internazionale. Il mercato italiano sembra essere un po’ più maschilista, con una percentuale femminile dell’8%, a fronte di un pur basso 14% internazionale. Brillano con un quasi 30% Gran Bretagna, Cina e Polonia".

Dal punto di vista dell’esperienza nella professione: "Forse un po’ meno senior dei colleghi europei: ben il 59% degli italiani ha infatti un’esperienza come TManager inferiore ai 4 anni (contro il 33% del campione totale). Nei mercati più evoluti i manager con esperienza più che decennale arrivano a punto del 48% (Gran Bretagna) e 76% (Belgio)".

"Facendo una classifica percentuale -fa notare- dei ruoli più presenti troviamo: al 29% operations, 23,9 finanza, 20,7% sales, 10,3% ict e 7,8% hr".

"Gli italiani -continua Maurizio Quarta- paiono lavorare mediamente su progetti più lunghi. I progetti minori di 6 mesi sono il 25% in Italia contro il 29% internazionale, mentre per quelli superiori a 9 mesi i valori si ribaltano (65% per l’Italia con 47% internazionale)".

Busta paga alla mano, chi guadagna di più? "Gli italiani -fa notare- sembrano quelli meno cari. Infatti, oltre il 42% degli intervistati si trova nella fascia di compensi più bassa (660-800 euro/giorno), mentre la percentuale negli altri paesi è decisamente sotto il 30% (esclusa la Polonia). Al contrario, in Svizzera e Germania oltre il 50% degli intervistati si colloca sopra i 1.200 euro".

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