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Tennis e nuoto contro Malagò: "Imbarazzante"

13 settembre 2019 | 14.07
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(Afp)
(Afp)

La reazione è la stessa. Esprimono imbarazzo sia dal mondo del tennis che da quello del nuoto di fronte alle due lettere, scritte dal presidente del Coni, Giovanni Malagò al Cio, come riporta 'La Repubblica' per chiedere punizioni esemplari per lo sport italiano dopo il varo della riforma che di fatto ha svuotato dal punto di vista finanziario il Coni. "Sconvolgente anche se lo avevo capito. Veder scritte le lettere fa un altro effetto? È proprio così" dice il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, all’Adnkronos. ''Se tutto questo corrisponde al vero sia una cosa molto delicata e da approfondire. Sono imbarazzato. Il Coni è un ente pubblico". ''Le ripetute, ostili dichiarazioni del presidente del Coni nei nostri confronti mi sembrano una grossa caduta di stile - dice all'Adnkronos Binaghi, rispondendo al presidente del Coni, Giovanni Malago', che aveva sollevato dubbi su possibili conflitti di interesse dello stesso Binaghi -. Capisco la sua preoccupazione per le notizie di oggi sulla sua corrispondenza col Cio e capisco anche che voglia sviare l'attenzione da questi problemi più grandi, ma da presidente mi sarei aspettato che rivolgesse le sue attenzioni ai risultati sportivi e organizzativi che il tennis italiano sta facendo. Successi senza precedenti''. ''Malagò ci attacca sulle Atp Finals? Ora ci attacca addirittura su degli obblighi che non si ricorda di essere lui in persona ad aver preso. C'è una lettera dell'anno scorso in cui lui ci appoggia e si impegna a dividere oneri e onori della manifestazione torinese, come avviene con gli Internazionali di tennis, a nome del Coni e della Coni Servizi, oggi diventata Sport e Salute. Malago ormai è in confusione, si dimentica anche le cose che scrive''.

Sono le parole del presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, all'Adnkronos. ''Malagò ha detto che era atto dovuto? Se quello che ho letto corrisponde al vero l'imbarazzo c'è, se non lo è allora è bene che prenda i provvedimenti del caso. Sono anche perplesso in quanto parliamo di una legge delega al cui art. 1 si fa riferimento in maniera chiara del rispetto della carta olimpica e dell'autonomia delle federazioni, quindi qualunque altro commento sarebbe inutile'', ha proseguito Barelli. ''Penso che gli altri membri italiani del comitato olimpico internazionale debbano dare un contributo per chiarire questo aspetto perché investe le relazioni tra Cio e comitati olimpici nazionali. Se ci saranno approfondimenti? Io sono molto sorpreso, la questione dovrà essere chiarita nel modo dovuto'', ha concluso il presidente della Fin.

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