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Gelo Italia-Ue sui migranti

24 agosto 2018 | 12.05
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(Afp)
(Afp)

L'Italia va allo scontro con l'Europa, dopo la fumata nera a Bruxelles sullo stallo della Diciotti, l'imbarcazione della Guardia costiera con a bordo 150 migranti, bloccata da lunedì al porto Catania. La riunione dei rappresentanti degli stati della Ue convocata a Bruxelles, stando a quanto si apprende da fonti diplomatiche, si è conclusa senza alcuna soluzione. Un nulla di fatto che ha innescato la reazione del governo italiano, con il premier Giuseppe Conte che avverte: "Trarremo conseguenze".

LA LINEA DEL VIMINALE - "Il vertice di Bruxelles si è chiuso con un nulla di fatto - sottolineano fonti del Viminale -. Ennesima dimostrazione che l'Europa non esiste. Nessuno stato membro ha ritenuto di sottoscrivere un comunicato, anche perché non ci sono le basi di un accordo per indicare una nuova procedura standard per il soccorso, lo sbarco e la ridistribuzione degli immigrati". "I Paesi europei non hanno avanzato alcuna concreta apertura per risolvere il caso della nave Diciotti - aggiungono le fonti -. Visto che l'Italia, negli ultimi anni, ha accolto 700mila cittadini stranieri, la linea del Viminale non cambia. Dalla Diciotti non sbarca nessuno. Su questo fronte il governo è compatto".

L'INTERVENTO DI CONTE - Su Facebook, interviene anche il premier Giuseppe Conte: "L'Italia è costretta a prendere atto che l'Europa oggi ha perso una buona occasione - scrive il premier -. Ancora una volta misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e fatti. Bene. Se questi sono i 'fatti' vorrà dire che l'Italia ne trarrà le conseguenze e, d'ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro coerente e determinato d'azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa".

"Nel corso della riunione convocata d'urgenza dalla Commissione Europea e che si è appena conclusa - osserva Conte - non è stato dato alcun seguito alle conclusioni deliberate nel corso dell'ultimo Consiglio Europeo di fine giugno". "Anzi - sottolinea - da parte di alcuni Stati è stato proposto un passo indietro suggerendo una sorta di regolamento di Dublino 'mascherato', che avrebbe individuato l'Italia come Paese di approdo sicuro, con disponibilità degli altri Stati a partecipare alla redistribuzione dei soli aventi diritto all'asilo, che notoriamente sono una percentuale minima dei migranti che arrivano per mare". "Eppure - rimarca il premier - è noto a tutti che l'Italia sta gestendo da giorni, con la nave Diciotti, una emergenza dai risvolti molto complessi e delicati".

SALVINI E DI MAIO - Sulla stessa lunghezza d'onda anche il vicepremier Luigi Di Maio, che in un post su Facebook non usa mezzi termini: "L''Italia deve prendersi in maniera unilaterale una riparazione. Non abbiamo più intenzione di farci mettere i piedi in testa". Gli fa eco Salvini: "Per quello che mi riguarda non sbarca nessuno. L'Italia ha già dato" dice il ministro dell'Interno, ospite di Zapping. "Se in Europa fanno finta di non capire - aggiunge - visto che l'Italia paga abbondantemente l'Europa, come hanno detto Conte e Di Maio, vuol dire che pagheremo meno". "Essere presi in giro per anni - rimarca Salvini - mi sembra eccessivo. Se i governi precedenti erano abituati a ingoiare, accogliere e pagare", ora non più.

LA RIUNIONE A BRUXELLES - La riunione fra gli sherpa di 12 paesi, fra cui l'Italia, è stata fissata per trovare una soluzione durevole alla questione degli sbarchi dei migranti ed è coincisa con il caso della Diciotti. Prima del vertice, il portavoce della Commissione Europea ha sottolineato che "in Europa le minacce non servono a niente" e che la riunione degli sherpa è "un meeting informale, non è un incontro in cui verranno prese decisioni ma in cui si cercheranno soluzioni", alla questione dei migranti. Dunque, ha ribadito che "non è un incontro specifico sul caso Diciotti". Infine alle domande su cosa dovesse succedere se l'Italia dovesse interrompere il pagamento dei contributi Ue, come ipotizzato dal vicepremier Luigi Di Maio, il portavoce ha risposto che una cosa del genere "non è mai accaduta sinora".

LE PAROLE DI MOAVERO - Da Rimini, parla anche il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi: "Stiamo lavorando sopratutto per trovare una sintonia sulla questione che riguarda la gestione dei flussi migratori" ed è "fondamentale che riusciamo a comprenderci per stabilire un clima di condivisione - afferma parlando al Meeting dell'amicizia -. Non trovare l'accordo su questo per l'Europa è molto triste". Quanto alle parole del vicepremier Luigi Di Maio sullo stop al pagamento dei 20 miliardi dovuti all'Europa, Moavero taglia corto: "Pagare i contributi è un dovere legale dei membri, ci confronteremo su queste ed altre questioni".

OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO - L'opposizione, nel frattempo, non rimane alla finestra. E attacca. "Di fronte a quello che sta accadendo chiedo al Presidente del Consiglio di riferire immediatamente al Parlamento - chiede il segretario del Pd, Maurizio Martina -. La situazione è grave e drammatica". "Stiamo assistendo - prosegue Martina - all'incapacità dell'esecutivo di gestire una situazione contenuta, violando il diritto e le leggi e isolandosi sempre di più dal resto d'Europa. Quindi l'affondo: "Conte si limita a fare post su Facebook - prosegue il segretario del Pd -. Gestisca la situazione se è capace di farlo. Altrimenti ne tragga le conseguenze e vada a casa".

SCIOPERO DELLA FAME - Intanto a Catania, dopo aver iniziato lo sciopero della fame, i migranti a bordo della nave hanno accettato il pasto dall'equipaggio. Stamattina a bordo erano state segnalate alcune difficoltà proprio perché un gruppo di migranti si era rifiutato di fare colazione. Motivo per il quale ad alcuni esponenti politici è stato impedito di salire a bordo. Sulla Diciotti è poi scattato l'allarme per la salute dei migranti: si contano 69 casi di presunta scabbia e 5 casi di scabbia avanzata.

PM AGRIGENTO VOLA A ROMA - Domani il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio sarà a Roma per ascoltare alcuni funzionari del Viminale in merito all'inchiesta sulla Diciotti. La Procura della città dei templi indaga, al momento, per sequestro di persona e arresto illegale. Il fascicolo è a carico di ignoti.

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