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Terapia intensiva Bergamo Covid-free dopo 137 giorni

08 luglio 2020 | 16.24
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All'ospedale Papa Giovanni XXIII ricoverati ancora alcuni pazienti colpiti dal virus ma negativizzati

(Fotogramma)
(Fotogramma)

La terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno degli ospedali più colpiti dal coronavirus, è libera da Covid-19. Non c'è più nessun paziente ricoverato, dopo 137 giorni dal primo, domenica 23 febbraio. Nei giorni più critici della pandemia l'ospedale di Bergamo era arrivato ad ospitare oltre cento pazienti intubati.

Restano ricoverati alcuni pazienti colpiti dal virus, ma ormai negativizzati, fa sapere l'Asst, che ha celebrato il momento con un minuto di silenzio per le vittime e un applauso a cui hanno preso parte, insieme ai medici e agli operatori della rianimazione, il direttore generale Maria Beatrice Stasi, il direttore sanitario Fabio Pezzoli e il direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza e area critica Luca Lorini. E' "un traguardo che arriva grazie all'impegno dei circa 400 operatori che lavorano nelle terapie intensive del Papa Giovanni, tra medici, infermieri, operatori di supporto e personale delle pulizie", sottolinea l'ospedale.

E' stato "un momento di grande emozione" per Maria Beatrice Stasi, che ha festeggiato "in rianimazione con i collaboratori, finalmente vestiti delle normali divise" invece che degli 'scafandri' anti-contagio. La manager, anche lei colpita da Sars-CoV-2 nelle prime settimane della crisi coronavirus, ha espresso l'augurio "che questa sia davvero una fase discendente", e che "non torni più il grande incubo in cui ci siamo ritrovati a lavorare nei mesi di marzo e aprile".

"Abbiamo raggiunto numeri importantissimi - ha sottolineato - con un centinaio di pazienti ricoverati nelle fasi acute dell'emergenza. Oggi il nostro reparto di rianimazione torna a dedicarsi a tutte le patologie che noi seguiamo qui al 'Papa Giovanni', senza più pazienti Covid". Un traguardo che "abbiamo condiviso con i responsabili dei reparti, con gli infermieri, con tutto il personale".

C'è stato un "applauso liberatorio - ha spiegato Luca Lorini - Questa è una giornata estremamente importante. Un applauso liberatorio di tutto il personale", seguito a un minuto di silenzio in ricordo delle vittime, "che ognuno ha fatto al suo compagno di banco, al suo compagno di avventura. Perché tutti quanti, medici e infermieri, personale e tecnici - ha evidenziato Lorini - si sono uniti in una forza unica a combattere questo nemico terribile". E alla fine "la vittoria è arrivata".

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