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Terremoto Amatrice, "ci sono 5 indagati"

18 luglio 2017 | 20.18
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Afp - AFP
Afp - AFP

Le case popolari di piazza Sagnotti: 18 vittime e 3 sopravvissuti. L'edificio pubblico risalente agli anni '70 con il maggior numero di vittime. E' il fascicolo più delicato dell'inchiesta sul terremoto di Amatrice che vede 5 persone indagate per disastro, omicidio colposo e lesioni. E' quanto riporta in esclusiva il Tg1.

Si tratta dei responsabili della ditta di costruzioni e dell'Ater di Rieti: il direttore tecnico, l'amministratore unico della ditta che ha eseguito i lavori, il presidente dell'Ater di allora, il geometra del Genio Civile e un ex assessore del Comune. "Per come erano state progettate le palazzine, qualunque sisma si fosse verificato, sarebbero crollate con qualsiasi sisma", ha detto il pm di Rieti Rocco Montuori.

''Materiali scadenti, pilastri sbriciolati, travi inesistenti: nell'avviso di conclusioni indagini -ha spiegato in esclusiva il Tg1- vengono elencati i difetti strutturali delle palazzine gemelle ma la storia delle case dell'Ater è in una sfilza di autorizzazioni, che, come scrivono i magistrati, 'non dovevano essere neppure presentate per le troppe irregolarità'''. ''Finite nel 1977 -ha spiegato il Tg1- le palazzine ricevono l'approvazione del progetto, peraltro non conforme alla normativa antisismica, ben 7 anni dopo, quando non solo le case erano già state edificate e collaudate ma ci vivevano anche le persone dentro. Per la Procura dunque le palazzine erano abusive, non potevano e non dovevano essere costruite in quel modo''.

''Si tratta di palazzine costruite molto male. La stessa cosa non si è verificata in altre palazzine costruite nella stessa piazza dalla stessa impresa. Si è andati un po' al risparmio, un problema di costi e profitti'', ha detto il procuratore di Rieti Giuseppe Sajeva ai microfoni del Tg1 a proposito dell'inchiesta. ''Ce l'abbiamo messa tutta -ha aggiunto- per cercare di dare una risposta a chi l'attende e ancora ci sono tante altre indagini da concludere''.

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