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Il caso

Terremoto, Amatrice querela Charlie Hebdo per diffamazione aggravata

12 settembre 2016 | 10.51
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Terremoto, Amatrice querela Charlie Hebdo per diffamazione aggravata

Il legale del Comune di Amatrice, Mario Cicchetti, ha depositato questa mattina alla Procura di Rieti una denuncia-querela per l'ipotesi di reato di diffamazione aggravata nei confronti del periodico francese Charlie Hebdo, per le vignette pubblicate dopo il devastante terremoto che il 24 agosto ha colpito Amatrice e l'area del Centro Italia.

Il periodico francese Charlie Hebdo nella prima vignetta aveva raffigurato le vittime del sisma del 24 agosto, a quanto esposto nella querela depositata dai legali del Comune di Amatrice, "in modo tale da somigliare a degli stereotipati piatti della tradizione culinaria italiana", mentre nella seconda, l’autore ha, da un lato, "attribuito la colpa della devastazione del centro Italia 'alla mafia', dall’altra ha fornito una sorta di interpretazione alla precedente vignetta".

"Si tratta di un macabro, insensato ed inconcepibile vilipendio delle vittime di un evento naturale - spiega l'avvocato Mario Cicchetti -. La critica, anche nelle forme della satira, è un diritto inviolabile sia in Italia che in Francia, ma non tutto può essere 'satira' e in questo caso le due vignette offendono la memoria di tutte le vittime del sisma, le persone che sono sopravvissute e la città di Amatrice".

"A nostro avviso - aggiunge il legale - appare assolutamente configurabile il delitto di diffamazione aggravata e non si può ritenere in alcun modo sussistente l'esimente del diritto di critica nella forma della satira". Relativamente alla competenza territoriale, l’avvocato Cicchetti evidenzia "come il reato si sia, senza dubbio, consumato sul territorio italiano in quanto la condotta diffamatoria, per quanto intrapresa con la pubblicazione della vignette in Francia, si è perfezionata in Italia attraverso la loro percezione e diffusione sia sui media tradizionali sia sui social network".

Con la denuncia-querela si chiede che il procuratore della Repubblica di Rieti disponga le indagini al fine di accertare se nella vicenda della pubblicazione delle vignette siano configurabili ipotesi di reato a carico degli autori, Felix e Coco, e dei direttori responsabili della testata.

"Stiamo valutando attentamente la questione e nel caso di una decisione positiva non esiteremo a muoverci come previsto dalla legge", spiega Cicchetti all'Adnkronos parlando di un'azione analoga anche in Francia.

"La condotta diffamatoria è cominciata in Francia con la pubblicazione delle vignette, e si è perfezionata in Italia - spiega ancora il legale - si tratta del 'reato di evento': il reato si consuma non tanto al momento della diffusione, della pubblicazione ma al momento della percezione dello stesso e le offese sono state percepite da più persone, da più fruitori della rete".

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