La ricostruzione sta andando avanti ''repentinamente'' con la messa in sicurezza degli edifici e l'apertura di nuovi cantieri, ma il problema delle risorse non è rinviabile: gli unici fondi ''risalgono al Governo Berlusconi'', e, per concludere i lavori entro 5 anni, lo Stato davrebbe dare ''un miliardo di euro l'anno''. Così il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi all'Adnkronos, in merito alla situazione all'Aquila a cinque anni dal terremoto. Per Chiodi il problema ''è che non si è riusciti ad alimentare la speranza perché le autorità locali hanno evocato scenari da sogno come quello che la ricostruzione potesse essere completata in cinque anni, per mascherare responsabilità amministrative e alimentando conflitti istituzionali''.
Parlando di quello che ''è stato fatto'' dal quel terribile terremoto, Chiodi sottolinea che "l'università, che tutti davano per 'spacciata', è viva e vegeta'' e che ''molti alunni sono potuti rientrare in istituti che si trovano in luoghi dove si pensava che ormai non sarebbe più stato possibile ricostruire. In piu' sono circa 35mila le persone che sono potute rientrare nelle proprie case''.
Sul problema dei 'Musp', gli edifici prefabbricati costruiti poco dopo il terremoto che hanno sostituito provvisoriamente diverse scuole che hanno subito danni importanti e che con gli anni si sono deteriorati, il presidente della Regione Abruzzo tiene a precisare: "Non dimentichiamoci che i 'Musp' sono stati costruiti per sopperire al problema delle scuole insicure e quindi per salvaguardare la vita dei nostri figli e questa è la cosa più importante''. (segue)
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