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Terrorismo, arrestato è perito chimico: "Italiano radicalizzato via web"

24 giugno 2022 | 12.16
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L'uomo aveva accesso a "sostanze chimiche precursori per materiale esplodente molto pericoloso"

Fotogramma
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E' un perito tecnico chimico il giovane finito ai domiciliari nell'inchiesta della procura di Trento che ha portato all'operazione anti terrorismo dei carabinieri del Ros. E' emerso nel corso della conferenza stampa sull'indagine. "C'è stato un percorso di radicalizzazione violenta dell'indagato che si è via via accostato all'ideologia dello Stato islamico fino al giuramento della fedeltà all'Is nelle mani virtuali di un appartenente allo Stato islamico. Questo percorso lo porta ad assumere posizioni più radicali", ha spiegato il comandante del Ros, generale Pasquale Angelosanto.

L'indagato, spiega il comandante del Ros, sia "per la sua formazione, è un perito tecnico chimico, sia per il luogo di lavoro frequentato, riesce ad approvvigionarsi di sostanze chimiche precursori per materiale esplodente molto pericoloso". Sostanze che, prosegue il generale Angelosanto sono state "in parte sottratte dal luogo di lavoro" e il materiale è stato poi "accantonato in un luogo di deposito".

"E' la prima volta che in Italia ci troviamo di fronte a un cittadino italiano radicalizzato in proprio in casa, autoaddestratosi sul web", ha osservato il comandante del Ros precisando che ci troviamo di fronte a un "soggetto radicalizzato italiano" che si stava approvvigionando di sostanze chimiche utili per materiale esplosivo.

Il giovane ascoltò ad aprile scorso un contenuto multimediale in cui si fornivano istruzioni in lingua araba utili a preparare esplosivo di tipo Tatp “in casa”, utilizzando “cose comuni e facili” ed elencando i prodotti necessari e le modalità di confezionamento. E' quanto fanno sapere gli investigatori.

Il Tatp è un esplosivo artigianale tra i più potenti ed usanti da gruppo terroristici di matrice islamica. In passato è stato usato in svariate occasioni, ad esempio negli attentati a Parigi del 13 novembre 2015, a Bruxelles il 22 marzo 2016 e a Manchester il 22 maggio 2017.

Dopo le analisi "sui campioni rinvenuti", il Ris di Roma ha sottolineato, come fanno sapere i carabinieri, che "l’acetone (pari ad 1 litro) ed il perossido di idrogeno (acqua ossigenata – pari ad 1 litro) rinvenuti" se miscelati "tra loro con aggiunta di qualche millilitro di acido concentrato (solforico, nitrico o cloridrico), danno luogo alla formazione dell’esplosivo detonante Tatp". "Nell’ipotesi di una concentrazione di almeno il 30% per l’acqua ossigenata", il Ris di Roma conferma che "dalla sintesi si possono ottenere 300-400 grammi di Tatp puro" e "si può stimare che tale quantitativo di Tatp ha una potenza esplosiva equivalente a quella di 240-320 grammi di tritolo, corrispondente quindi ad una quantità di esplosivo altamente pericoloso per l’incolumità pubblica, con un alto potere micidiale".

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