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Terrorismo: rapporto, 53mila civili uccisi in 3 anni da 'ied'

03 luglio 2014 | 15.25
LETTURA: 2 minuti

Le vittime civili degli 'ied', gli ordigni esplosivi improvvisati, compresi le autobomba e gli attacchi suicidi, sono aumentate del 70% nel corso degli ultimi tre anni. E' quanto rivela uno studio condotto da 'Action on Armed Violence' (Aoav), organizzazione londinese che raccoglie finanziamenti dai governi, dalle Nazioni unite e da altre organizzazioni di difesa dei diritti umani. Tra il 2011 e il 2013, sono oltre 53mila i civili uccisi da questo tipo di ordigni.

In particolare, sottolinea il Guardian nel riportare la notizia, le vittime civili provocate da attentatori suicidi sono salite di oltre un terzo, mentre gli attacchi con autobomba sono aumentati di oltre il 200%. I civili sono stati oltre l'80% delle persone rimaste uccise o ferite a seguito di questi attacchi. L'Aoav ha registrato gli attacchi compiuti in 66 Paesi, sebbene quasi la metà di tutte le vittime civili si siano avute in Iraq, dove lo scorso anno sono è stato registrato il 70% del totale degli attentati con autobomba registrato in tutto il triennio.

Ciascun attacco con autobomba, si legge nel rapporto, ha causato una media di 25 vittime tra i civili, mentre gli ordigni posti ai lati delle strade hanno causato in media quattro morti. Gli attentati suicidi, registrati in 26 Paesi, hanno causato 18.223 morti, circa un terzo del totale dei civili uccisi. Gli attacchi sono stati registrati, tra gli altri, in Afghanistan, Iraq, Nigeria, Pakistan, Russia, Somalia, Syria, Turkey e Yemen.

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