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Terrorismo, 23enne siriano arrestato a Genova: voleva unirsi ad al Nusra

03 agosto 2016 | 10.04
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Dopo l'espulsione del pakistano di 26 anni, che risiedeva in provincia di Milano, la polizia ha arrestato a Genova un giovane siriano di 23 anni, Muhammad Jrad, per associazione e arruolamento con finalità di terrorismo . La notizia è stata resa nota dalla polizia in un tweet.

Secondo la procura genovese il giovane, fermato questa mattina dalla polizia nell'abitazione di Varese, dove risiede con i genitori, intendeva andare in Siria per unirsi alle fila di Jabat al Nusra. Il 23enne, disoccupato, secondo gli inquirenti era in stretti rapporti con alcuni stranieri residenti a Genova.

Con Muhammad sono indagati uno dei suoi quattro fratelli e cinque stranieri residenti a Genova, un albanese e quattro maghrebini. Tre dei cinque indagati di Genova sono referenti di centri di preghiera islamici situati nel capoluogo ligure, gli altri due sono personalità di primo piano dei centri. La loro iscrizione nel registro degli indagati è stata decisa come misura di garanzia. Anche nel loro caso e in quello del fratello di Muhammad il reato ipotizzato è il 270 bis.

Le perquisizioni sono state effettuate nei centri di preghiera islamici a Genova, in piazza Durazzo, via Castelli, vico Mandorla e in quello di Rapallo in via Cereghetta. Sono state eseguite anche perquisizioni personali e domiciliari, gli inquirenti stanno vagliando il materiale raccolto. Nel corso delle indagini, svolte dalla digos di Genova e di Varese e dalla polizia postale di Genova e Milano, sono state effettuate anche intercettazioni telefoniche.

ALFANO - "Il nostro lavoro di prevenzione contro la minaccia terroristica si basa anche su una forte attività investigativa - ha sottolineato il ministro dell'Interno Angelino Alfano - ed è proprio a seguito di un lungo e articolato lavoro di indagini, portate avanti dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, con il concorso della Digos e della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Genova e Milano, in sinergia con le Agenzie di Intelligence e con il coordinamento della Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova, che oggi abbiamo raggiunto un altro importante risultato".

"Si tratta - osserva il titolare del Viminale - di un successo investigativo di alto livello, che ha consentito il fermo di un giovane siriano per reato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale. Infatti, il siriano aveva manifestato l'intenzione di recarsi in Siria per unirsi al gruppo islamista Jabat al Nusra".

"E' significativo specificare - rileva Alfano - che il fermo del siriano e' stato possibile grazie alle nuove norme antiterrorismo, da me fortemente volute, in particolare la fattispecie che configura l'auto arruolamento. Le nostre leggi, quindi, funzionano e la sicurezza dei cittadini, in questo particolare momento in cui nessun Paese è rischio zero, è e continuerà ad essere una priorità di questo Governo".

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