I negoziati con i militanti dello Stato islamico (Is) per la scarcerazione del giornalista giapponese Kenji Goto Jogo e del pilota dell'aviazione giordana Muath al-Kasaesbeh sono arrivati a "un punto morto". Lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri giapponese Yasuhide Nakayama, a capo del squadra di pronto intervento impegnata a seguire le trattative ad Amman, in Giordania.
Da Tokyo, il segretario vice capo di gabinetto, Hiroshige Seko, ha dichiarato che il governo è in attesa di nuove informazioni a riguardo, mentre il primo ministro Shinzo Abe ha detto ai funzionari impegnati nelle trattative di cooperare strettamente con la Giordania per ottenere il rilascio del connazionale.
Il gruppo terroristico islamico in un primo momento aveva chiesto, in un video apparso sul Web il 20 gennaio scorso, il pagamento di un riscatto di 200 milioni di dollari da versare entro 72 ore per il rilascio di Kenji Goto Jogo, giornalista free lance, e Haruna Yukawa, funzionario di un'azienda privata rapito in Siria lo scorso agosto.
Dopo la scadenza dell'ultimatum, il 24 gennaio, i militanti hanno pubblicato un altro video in cui il freelance giapponese annuncia la decapitazione del connazionale compagno di prigionia e fa sapere che lo Stato islamico non vuole più soldi in cambio del suo rilascio, ma la scarcerazione dell'aspirante kamikaze irachena Sajida al-Rishawi.
La donna è in prigione con l'accusa di essere coinvolta negli attacchi simultanei contro tre alberghi di Amman, il 9 novembre del 2005, costati la vita a 56 persone. La Giordania si è detta favorevole allo scambio di prigionieri, ma vuole la certezza che il pilota Muath al-Kasaesbeh, il cui caccia è precipitato in Siria il 4 dicembre scorso, sia ancora vivo.
