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Terrorismo: virologo, seria minaccia usare peste come arma biologica

29 agosto 2014 | 13.32
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La minaccia dei terroristi del Stato Islamico (Is) di creare un' arma batteriologica replicando il virus della peste "è un pericolo serio, da non sottovalutare per i rischi che comporterebbe, specie se venisse usato il ceppo polmonare che si diffonde per via aerea. Non è facile l'estrazione dagli animali e la coltivazione del bacillo in laboratorio, ma è fattibile nel giro di mesi con attrezzature e personale adeguato". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Giovanni Maga, virologo dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr Pavia, che commenta la notizia apparsa su 'Foreign Policy', legata alla scoperta di un computer appartenente a un militante dell'Is.

Un attacco batteriologico con la peste in un centro abitato "è un scenario da fantaterrorismo, ma abbiamo le armi per contrastarlo - sottolinea lo specialista - isolamento, antibiotici e profilassi. Questo però solo nei Paesi occidentali, in altre zone meno sviluppate da un punto di vista sanitario il pericolo potrebbe essere più serio".

"La peste è un malattia infettiva di origine batterica con un'incubazione di circa 10 giorni, ancora circolante in alcune zone del pianeta, ma quasi del tutto assente in Europa. Proprio perché è un batterio, oggi ci sono degli antibiotici efficaci e un'eventuale focolaio indotto dai terroristi non avrebbe conseguenza devastanti, come accaduto con l'epidemia di peste nera del 1300 o con quella che colpì il Nord Italia del 1630. La variante polmonare - precisa - potrebbe però creare più problemi e maggiori rischi soprattutto se i terroristi dovessero usare come vettori per diffondere l'epidemia loro stessi come 'untori', o decidere di contaminare gli alimenti".

Ma come è possibile trasformare la peste in un'arma batteriologica? "Contrariamente ad altri batteri come quello dell'antrace, che si presta ad essere polverizzato - risponde l'esperto - non sono sicuro che si possa fare una cosa del genere con la peste. Per le modalità di diffusione non credo sia sufficiente andare in giro con uno spray pieno di batteri. Inoltre - aggiunge - per la produzione di grandi quantità di una fantomatica arma chimica con la peste servono veri laboratori e personale specializzato. Il microrganismo - conclude - deve essere estratto da un animale infettato e poi coltivato in vitro, ma non è un processo semplice e tantomeno veloce".

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