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Terza dose, Palù (Aifa): "Per richiamo a tutti si deciderà in base a curva contagi"

26 settembre 2021 | 08.02
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"Gli studi sul campo stanno dimostrando che, dopo circa sei mesi, si assiste a un certo calo della risposta anticorpale e alla possibilità di infettarsi"

(Fotogramma)
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La terza dose del vaccino contro il Covid a tutta la popolazione italiana "dipenderà dall’andamento della curva epidemica nel Paese, dalla circolazione globale del virus e dalla durata dell’immunità sia naturale sia artificialmente acquisita con la vaccinazione nei vari strati di popolazione. Gli studi sul campo stanno dimostrando che, dopo circa sei mesi, si assiste a un certo calo della risposta anticorpale e alla possibilità di infettarsi; ricordo però che gli attuali vaccini, allestiti contro un virus in circolazione ormai da due anni, sono ancora efficacissimi nel proteggerci dal Covid grave e dall'evento letale". Ad affermarlo, in un'intervista al 'Corriere della Sera', è Giorgio Palù, il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ed esponente del Cts.

La maggior parte dei vaccini obbligatori e raccomandati, spiega ancora Palù, "sono somministrati in tre dosi: la prima nei primi mesi o anni di vita, la seconda dopo un mese dalla prima dose e la terza a distanza di sei mesi. Per poliomielite, difterite-tetano-pertosse sono previste quattro dosi, per morbillo, parotite e rosolia due dosi, per l’influenza il vaccino è stagionale. Quindi non c’è motivo di accostarsi a questo terzo vaccino con pregiudizi. Ricordo che anche alle nuove categorie verranno somministrati solo i composti di Pfizer e Moderna per i quali esistono studi sulla terza somministrazione".

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