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Test medicina, la protesta dei supereroi

03 settembre 2020 | 12.45
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Test medicina, la protesta dei supereroi

Superman, Thor, Batgirl e Hulk. La squadra dei supereroi - tutti rigorosamente in camice bianco - in aiuto degli oltre 66mila studenti che oggi hanno sostenuto il test per l'accesso alle Facoltà di Medicina. Il flash mob all'Università Sapienza di Roma è stato promosso da Consulcesi, il network legale dei professionisti sanitari. "L'obiettivo è combattere l’ingiustizia di un sistema che non valorizza i più preparati ma affida ad un test a crocette di 100 minuti la scelta della futura classe medica".

Attraverso lo slogan "Ogni medico è un supereroe e il primo grande nemico da sconfiggere è proprio il numero chiuso”, i supereroi di Consulcesi sono pronti a vigilare su sicurezza e irregolarità e inoltre, distribuiranno kit di sicurezza anti Covid-19 (con mascherina e gel igienizzante) agli aspiranti medici. "Vigiliamo sulla sicurezza così come monitoriamo trasparenza e irregolarità dei test di Medicina, perché la nostra mission è stare al fianco dei professionisti sanitari", è il messaggio lanciato da Consulcesi che offre consulenze e sostegno ai giovani nelle loro battaglie legali, a partire dagli studenti che ritengono di aver subìto qualche ingiustizia durante la prova d’ammissione: ogni anno sono circa 18mila i potenziali ricorsi.

Nel corso di oltre vent’anni, "siamo riusciti ad ottenere innumerevoli vittorie sul tema del numero chiuso, e ha favorito la riammissione di centinaia di studenti alla Facoltà di Medicina e Odontoiatria", ricorda la nota Consulcesi.

"Ogni anno, a molti studenti meritevoli viene negato il diritto allo studio, a causa di un sistema che giudica le capacità sulla base di un test che palesa irregolarità ed illeciti - afferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, presente alla Sapienza di Roma - Il sistema di selezione è inadeguato e non premia il merito a discapito non solo degli studenti, ma anche del Servizio sanitario nazionale e dunque della salute dei cittadini. Mai come quest’anno, con l’esperienza Covid-19 - continua - appare ingiusto e superfluo il 'numero chiuso'. Mentre è emersa sempre di più la necessità di selezionare medici preparati e sinceramente motivati, che il test non è adeguato a selezionare".

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