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Test rapidi se uno studente è positivo, la strategia del governo

04 settembre 2020 | 08.02
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Per evitare i giorni di quarantena previsti. La fase di monitoraggio è ancora in corso, ma i risultati sono incoraggianti ed entro la fine del mese il ministero della Salute dovrebbe dare il via libera su scala nazionale

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Test rapido a tutta la classe per evitare i giorni di quarantena previsti. A pochi giorni alla prima campanella, è questo l'orientamento del governo per gestire eventuali positività tra gli alunni. Secondo quanto scrive il 'Corriere della Sera' la fase di monitoraggio è ancora in corso, ma i risultati sono incoraggianti ed entro la fine del mese il ministero della Salute dovrebbe dare il via libera su scala nazionale. "Procediamo con giudizio e gradualità", ripete in queste ore Roberto Speranza, che oggi si confronterà con alcuni ministri Ue della Salute sull’efficacia dei test diagnostici rapidi.

In Italia la sperimentazione di questa tipologia di tamponi, che rileva la presenza del virus attraverso le proteine virali (antigene), è partita da due settimane nei porti e negli aeroporti. I risultati sono buoni e al Ministero c’è soddisfazione, perché i test rapidi, che non richiedono apparecchiature di laboratorio, possono rivelarsi uno strumento prezioso per la ripartenza in sicurezza del sistema scolastico. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ritiene importante la rapidità della risposta ai test. E anche Speranza è favorevole. "Sono un pezzo della nostra strategia per l’autunno" ripete il ministro nelle riunioni riservate, in cui raccomanda cautela in attesa che i dati del monitoraggio si consolidino.

Lo screening di docenti, personale e studenti sarebbe molto più veloce e, in caso di un alunno o docente positivo, si eviterebbe di paralizzare un’intera classe e condizionare il lavoro di tanti genitori: il tampone tradizionale verrebbe fatto solo in caso di test rapido positivo. Il tema delicato è l’attendibilità rispetto al tampone nasofaringeo che rileva l’Rna del virus, perché la sensibilità dei test rapidi, che possono fornire una risposta in meno di mezz’ora, è intorno all’85%. O meglio, questo era il dato quando la sperimentazione è partita.

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