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Test salivari Covid, via libera con limitazioni: quando usarli

15 maggio 2021 | 11.30
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Circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Arriva il via libera del ministero della Salute ai test salivari molecolari ma con alcune limitazioni "perché la sensibilità diminuisce dopo i primi 5 giorni dall'inizio dei sintomi" e perché "il campione di saliva può essere considerato un'opzione per il rilevamento dell’infezione da Sars-CoV-2 qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei". E' quanto prevede la nuova circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza, sull''Uso dei test molecolare e antigenico su saliva ad uso professionale per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2.

"Il campione di saliva può essere considerato un'opzione per il rilevamento dell’infezione da Sars-CoV-2 in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo, per aumentare l'accettabilità di test ripetuti, in particolare: se vengono sottoposti a screening individui molto anziani o disabili e in caso di carenza di tamponi", sottolinea la circolare indicando quando usare il test salivare molecolare.

Nella circolare sui test salivari i tecnici del ministero evidenziano come "l'uso della saliva per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo, tuttavia la corretta raccolta del campione salivare è un passaggio cruciale. I campioni di saliva possono essere eterogenei (saliva orale, saliva orofaringea posteriore) e le diverse tecniche e sedi di raccolta possono avere un impatto sulla sensibilità del metodo. Inoltre i campioni di saliva possono essere mucosi e viscosi, determinando difficoltà di lavorazione con i metodi e le attrezzature automatizzate di estrazione dell'Rna o di estrazione/amplificazione esistenti".

Inoltre, "la saliva è stata valutata come possibile substrato per i test antigenici basati su strumentazione automatica di laboratorio, con lettura in chemiluminescenza - conclude la circolare - Al momento, il repertorio disponibile di tali test marcati Ce-Ivd per la matrice salivare è limitato, ma è in corso di ampliamento. Il confronto con il test molecolare indica per la saliva una sensibilità simile a quella osservata per il tampone nasofaringeo".

I test salivari molecolari "possono rappresentare uno strumento utile per il monitoraggio e controllo dell’infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico. Alcuni studi pubblicati nel 2020 hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73%" sottolinea la nuova circolare del ministero della Salute.

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