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Tettamanzi e quell'annuncio a Natale: "Un milione per chi perde il lavoro"

05 agosto 2017 | 12.28
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E' la notte di Natale del 2008, l'anno in cui esplode la crisi in Italia. Durante l'omelia un annuncio dell'arcivescovo Dionigi Tettamanzi riecheggia nel Duomo di Milano ed è subito notizia.

"In questo Natale, già segnato dalle prime ondate di una grave crisi economica, un interrogativo mi tormenta: io, come Arcivescovo di Milano, cosa posso fare? Noi, come Chiesa ambrosiana, cosa possiamo fare?" chiede Tettamanzi nell'omelia riportata su Chiesa di Milano, il portale della Diocesi Ambrosiana.

"Il pensiero che alcune famiglie in parrocchia, un vicino di casa, si possano trovare a vivere queste feste con il timore di perdere il proprio posto di lavoro non può non interrogare ciascuno di noi - sottolinea - C’è uno stile di vita costruito sul consumismo che tutti siamo invitati a cambiare per tornare a una santa sobrietà, segno di giustizia prima ancora che di virtù. C’è una solidarietà umana da ritrovare nei nostri paesi e nelle nostre città per uscire dall’anonimato e dall’isolamento, perché chi vive momenti di difficoltà non si senta abbandonato. C’è una nuova primavera sociale fatta di volontariato, mutuo soccorso, cooperazione da far fiorire perché insieme - ne sono certo -, solo insieme è possibile affrontare e superare le difficoltà che sperimentiamo e che si prospettano".

"Non possiamo stare a guardare! Occorre agire - esorta Tettamanzi - E l’azione ora deve privilegiare chi nei prossimi mesi perderà il lavoro e non sarà più in grado di mantenere dignitosamente sé e la propria famiglia".

L'arcivesco parla della solidarietà che "invoca anche sostegni materiali e risorse da destinare a chi è nel bisogno", quindi l'annuncio: "In questa Notte Santa, come Arcivescovo di Milano mi appello alla responsabilità dei singoli e delle comunità cristiane della diocesi e personalmente costituisco il 'Fondo famiglia-lavoro' per venire incontro a chi sta perdendo l’occupazione. Come avvio di questo fondo, attingendo dall’otto per mille destinato per opere di carità, dalle offerte pervenute in questi giorni 'per la carità dell’Arcivescovo', da scelte di sobrietà della diocesi e mie personali metto a disposizione la cifra iniziale di un milione di euro".

Da qui la richiesta "a tutte le comunità cristiane della diocesi di riflettere sulle conseguenze della crisi economica, di prestare particolare attenzione alle famiglie in difficoltà a causa del lavoro, di aderire con generosità a questo fondo". Risorse, precisa, che "non devono essere una forma di assistenzialismo, ma un aiuto affinché chi perde il lavoro non perda anche la propria dignità!".

"Nei confronti delle probabili dimensioni della crisi, questa iniziativa è poco più di una 'goccia' rispetto al 'mare' delle necessità - dice Tettamanzi - Vuol essere però un segno con cui la Chiesa ambrosiana manifesta il suo impegno di sobrietà e di solidarietà e, soprattutto, vive e testimonia la sua fede nel Signore che si è fatto uomo tra gli uomini, servo tra i poveri e per i poveri. Un dono che vogliamo portare alla grotta di Betlemme, contemplando nel Bambino Gesù, tutti i poveri e sofferenti del mondo".

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