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The Circular Garden, creazione Eni al Fuori Salone

09 aprile 2019 | 08.57
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Inaugurato all’Orto Botanico di Brera a Milano, The Circular Garden, l’installazione temporanea voluta da Eni e creata in collaborazione con lo studio internazionale di design e innovazione Carlo Ratti Associati. Fino al 19 aprile, in occasione del FuoriSalone sarà possibile visitare la creazione partita da un elemento naturale, il micelio, e che inizierà un nuovo circolo virtuoso di crescita al termine degli eventi dedicati al Salone del Mobile. Portata avanti dalla società di San Donato Milanese, l’opera trova spazio all’interno della mostra "Human Spaces".

La serata si è aperta con la musica della Gaudats Junk band, composta da otto musicisti lucchesi accompagnati da strumenti riciclati. Taniche di plastica adattati al corpo del basso, fustini di bidoni come batteria, cassette di legno che una volta contenevano bottiglie di vino riutilizzate come chitarre sono solo alcuni degli strumenti musicali che rispecchiano la filosofia della band: dal minimo è possibile trarre il massimo suonando una musica incredibile. In questa cornice si è illuminato il Circular Garden.

"Abbiamo cercato di capire come fare un’architettura completamente circolare che parte dalla terra e lì ritorna al termine del Salone del Mobile" ha spiegato Carlo Ratti, fondatore della Carlo Ratti Associati. "Abbiamo dunque creato queste grandi stanze aperte fatte con un materiale insolito: il mycelium, l’apparato vegetativo dei funghi in grado così di creare uno spazio aperto. Si tratta di un’architettura fatta di funghi, cresciuta nelle ultime settimane e dopo la manifestazione ritornerà alla terra".

Smantellare le strutture per poi restituirle alla natura è uno dei principi cardine su cui si basa l’economia circolare, tema molto sensibile per Eni. Nel realizzare queste forme particolari lo studio torinese di design ha preso ispirazione dal noto architetto spagnolo Antoni Gaudì attraverso le catene rovesciate. "Per creare delle strutture di pura compressione abbiamo appeso delle corde e attorno a queste abbiamo fatto crescere i funghi, il micelio è così diventato la base di questa architettura". Realizzarle non è stato semplice, fa sapere Carlo Ratti.

"Ci sono state molte sperimentazioni nei materiali, nessuno prima d’ora aveva creato un sistema di micelio singolo così grande, quasi fosse un fungo lungo un km. E’ stato complesso anche trovare le geometrie esatte che potessero lavorare in pura compressione e che con poca resistenza potessero creare grandi strutture, ma siamo riusciti nel nostro intento", ha concluso l’architetto Ratti.

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