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Tifoso ferito, condizioni restano critiche. La madre: ''Chiedo giustizia per mio figlio''

05 maggio 2014 | 15.47
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Tifoso ferito, condizioni restano critiche. La madre: ''Chiedo giustizia per mio figlio''

Roma, 5 mag. (Adnkronos/Ign) - Notte stabile per Ciro Esposito, ricoverato al policlinico Gemelli di Roma, dopo gli scontri avvenuti in occasione della finale di Coppa Italia nei pressi dello stadio Olimpico della Capitale.

"Ciro Esposito ha trascorso una notte stabile, con un discreto equilibrio delle funzioni vitali. Le condizioni del signor Esposito, ricoverato presso il Centro di Rianimazione del Gemelli diretto dal professor Massimo Antonelli, permangono tuttavia critiche e necessitano di supporti strumentali e farmacologici. Il rischio esistente di possibili complicanze susseguenti alla natura del trauma andrà valutato nel prosieguo del decorso clinico", spiega intorno alle 13.30 il bollettino ufficiale del policlinico Gemelli. "Il paziente nel pomeriggio di ieri - si ricorda nella nota - era stato sottoposto a intervento di rimozione del proiettile, decompressione midollare e stabilizzazione vertebrale eseguito da Francesco Tamburrelli, responsabile Unità Operativa di Chirurgia vertebrale del Gemelli".

I PARENTI DEI TIFOSI FERITI - Antonella Leardi, madre di Ciro, lancia un appello: "Io adesso chiedo giustizia e tutela, voglio qualcuno che tuteli mio figlio".

"Ho saputo che mio figlio è piantonato - ha detto - inoltre ci è stato richiesto di non fargli visita. Ma il primario si è opposto dicendo che almeno i genitori dovevano vederlo. Non so per cosa, ma so che mio figlio è indagato. Le condizioni - ha concluso la mamma di Ciro - sono stazionarie, per ora la situazione è ancora molto critica".

"E' talmente palese che noi siamo le vittime, dopo l'appello della mamma di Ciro si sono presentati numerosi avvocati per tutelarlo, anche da Scampia", ha detto Eduardo Esposito, lo zio di Ciro.

"In Italia non esiste la prevenzione - ha aggiunto - questo episodio si poteva prevenire, si poteva prendere questo personaggio e fermarlo prima della partita, visto che ha precedenti specifici".

"Dopo la sparatoria di sabato mio figlio ha un proiettile nel braccio destro, non è ancora stato rimosso. L'ortopedico ha detto che è un po' pericoloso, mentre la mano sinistra è stata perforata da un altro proiettile". Lo ha detto Vincenzo Fioretti, il padre di un altro tifoso del Napoli ferito a colpi di pistola prima della partita e ricoverato al Gemelli di Roma. "Non sta ancora bene - ha aggiunto - al momento e' piantonato, non so se e' in stato di fermo, non credo, noi possiamo avvicinarci normalmente. I medici hanno parlato di una lunga degenza, ci saranno altri interventi chirurgici. Noi siamo preoccupati".

Intanto Daniele De Santis, ultras della Roma accusato di aver provocato il ferimento, è stato dimesso nel pomeriggio di ieri dallo stesso policlinico, dove era stato medicato a una gamba.

L'INDAGINE - Prima informativa della Digos al procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e al pm Antonino Di Maio sugli incidenti accaduti sabato scorso in occasione dell'incontro di calcio Napoli-Fiorentina. I magistrati hanno già chiesto la convalida dell'arresto dei 4 tifosi avvenuto dopo gli scontri nella zona di Tor di Quinto nell'imminenza dell'incontro. Il rapporto della Digos è stato consegnato in tarda mattinata e sulla base della relazione sono stati contestati a Daniele De Santis le accuse di tentativo di omicidio, porto e detenzione di arma abusiva e rissa. Quest'ultimo reato è stato ipotizzato anche per Ciro Esposito, raggiunto alla schiena da un proiettile, e agli altri due napoletani che secondo la ricostruzione degli investigatori erano con lui. Entro mercoledì ci saranno gli interrogatori di garanzia.

ALFANO - Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è tornato a ribadire a Rtl: ''Lo Stato c'è, è forte e non fa trattative con la curva. Non abbiamo dubbi: abbiamo fatto un'azione di forte contrasto a tutte le mafie di questo Paese, immaginiamoci se lo Stato può avere paura di qualche belva vestito da tifoso che rovina lo spettacolo più bello. Lo Stato è più forte di chi vuole violare le sue regole''.

"All'Olimpico - ha spiegato - la tensione è scoppiata per fatti verificatisi a tre-quattro chilometri dallo stadio, a Tor di Quinto. E' questo il motivo per cui Hamsik, il capitano del Napoli è andato a dire alla Curva non 'datemi il permesso di giocare', ma 'guardate che abbiamo saputo dalle autorità di sicurezza che il tifoso napoletano non è stato ferito in un contesto collegato a faide tra tifoserie".

''Noi dobbiamo dire 'no' alla violenza e lo dobbiamo dire con fatti concreti. Sto pensando di rilanciare anche nel dibattito parlamentare il daspo a vita", ha detto Alfano. ''A fine campionato - ha annunciato - abbiamo in mente di riunire le società e insieme a loro di prendere anche altre decisioni'', per mettere a punto interventi contro la violenza negli stadi.

''Abbiamo già fatto alcune cose - ha proseguito - se non bastano siamo pronti a lavorare per estendere l'uso del daspo, fino ad arrivare al daspo a vita''. "Ora - ha ricordato il ministro dell'Interno - il daspo vale per 5 anni, estendibili ad altri 5 in caso di recidiva. Noi puntiamo ad aumentare la pena per la recidiva a 8-10 anni ed allargarla anche al gruppo, al branco. Se si dice a un tifoso che per 15 anni o per tutta la vita non può andare allo stadio, si avranno risultati".

In merito alla t-shirt blu indossata sugli spalti dal capo tifoso Genny 'a carogna' che inneggiava a 'Speziale libero', Alfano ha detto: ''Quella maglietta mi ha indignato''.

DE MAGISTRIS - L'arresto di Ciro Esposito "è surreale". Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, secondo cui l'arresto "non è una priorità ora che non si può muovere dal letto ed e' intubato". "L'auspicio piu' grande - spiega - e' che Ciro Esposito si possa riprendere". "Sono sindaco di Napoli e in questo momento sono vicino a lui, al di la' della vicenda giudiziaria che lasciamo alla magistratura, che dovra' far luce su questo episodio gravissimo, criminale e barbaro", conclude. "Non ci sto a far passare Napoli come città colpevole di quanto sta accadendo, perché la storia non è questa", ha poi detto.

SPEZIALE - E dal carcere di Agrigento interviene proprio Antonino Speziale, il giovane ultrà del Catania condannato per l'omicidio dell'ispettore Raciti. ''Continuo a dispiacermi per il dolore dei famigliari dell'ispettore Filippo Raciti ma sono innocente e non smetterò mai di gridarlo al mondo intero'', dice al padre che lo ha visitato in carcere.

PRANDELLI - Secondo il tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, quanto avvenuto nella finale di Coppa Italia "è un problema di tutti noi". "La strada è quella del dialogo, non dell'aut aut, ma gli stadi devono essere un luogo di aggregazione propositiva, non di pseudo-minacce. Nessuno deve essere protagonista, se non il calcio".

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