Il golfista Tiger Woods è stato nuovamente sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena per alleviare il dolore che avverte. "Era qualcosa che dovevo fare. Torno appena posso", ha detto il vincitore di 14 "major" in un comunicato pubblicato sul suo sito web. Woods ha giocato il suo ultimo torneo nel mese di agosto, il Wyndham Championship di Greensboro, dove ha chiuso decimo. Un mese più tardi ha avuto un intervento chirurgico alla schiena ed ha annunciato che non sarebbe tornato nel circuito fino al 2016. Il 39enne statunitense non vince un torneo dal 2013 e il suo ultimo successo in un "major" è datato 2008. Woods ha giocato 11 tornei in questa stagione, ha mancato il taglio in quattro occasioni e in uno si è ritirato. Tutto questo ha portato alla sua caduta nel ranking mondiale, ed è attualmente al 351esimo posto.
L'intervento è stato eseguito a Park City, nello Utah, dal neurochirurgo Dr. Charles Rich. "Tiger sta facendo bene, e ci aspettiamo da lui un pieno recupero", ha detto Rich. Non esiste comunque un calendario per il ritorno Woods nel Pga Tour. "E' una di quelle cose che dovevano essere fatte", ha detto Tiger. "Ho una squadra eccezionale di medici, e tornerò il più presto possibile". Woods è a riposo a letto e salterà la sua visita il 5 novembre al BlueJack National, un campo da golf disegnato da Tiger Woods al di fuori di Houston. "Sono molto deluso di non andare al BlueJack, ma sono molto entusiasta della inaugurazione in primavera", ha aggiunto Woods. "E' un percorso fantastico, e siamo molto orgogliosi del nostro primo progetto negli Stati Uniti".
Woods è atteso alla partecipazione dell'Hero World Challenge a favore della Tiger Woods Foundations, ma non sarà in grado di giocare. Il torneo si svolgerà dal 2 al 6 dicembre ad Albany nelle Bahamas e vedrà la partecipazione di 18 dei migliori golfisti del mondo. "Non vedo l'ora di essere al mio evento", ha detto Woods. "Hero è un enorme sostenitore della mia fondazione. Apprezzo tutto quello che il signor Munjal (presidente, amministratore delegato e direttore generale di Hero MotoCorp) e la sua società fanno per noi". Infine il campione americano conclude: "La mia famiglia e i tifosi e la loro preoccupazione mi hanno aiutato molto. Tornerò, e sarò pronto a competere".
