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Coronavirus: 'Time to be Careful', da solidarietà nasce nuova impresa e lavoro

17 aprile 2020 | 18.37
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In tempi di coronavirus il progetto di quattro aziende tra San Marino e Pesaro

Coronavirus: 'Time to be Careful', da solidarietà nasce nuova impresa e lavoro

Un nuovo modello d’impresa in grado di garantire e rilanciare occupazione e lavoro, rimettere in moto le aziende e riportare in Italia manifattura e distribuzione di prodotti essenziali per contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria, si chiama 'Time to be Careful'. Da questa settimana produce schermi facciali e visiere protettive in polietilene di alta qualità certificata CE e per uso sanitario, dispenser per igienizzanti, divisori e paratie di protezione su misura per farmacie uffici, aziende, negozi, hotel, ristoranti.

Lo hanno creato quattro aziende tra San Marino e Pesaro: Marlù Gioielli, FormPack, Giemme Cut, e Trilogy. Hanno messo in comune le differenti competenze e attività nei settori di moda, progettazione, design, stampa digitale e lavorazione laser, 3D, di Pvc e polietilene e policarbonati resistenti, logistica, distribuzione commerciale e comunicazione. Obiettivi: avviare manifattura locale di prodotti fino a 2 mesi fa al 90% importati da altri Paesi, soddisfare subito bisogno strumenti prevenzione sanitaria, garantire occupazione dipendenti e nuove prospettive di lavoro.

Infatti, da questa settimana le linee di produzione di FormPack e Giemme Cut ripartono in piena e verificata sicurezza. Marlù Gioielli, creatrice del nuovo marchio aziendale, mette a disposizione, in modalità agile, design, comunicazione e la sua rete logistica nazionale, che copre i suoli oltre 30 negozi monomarca e mille punti vendita. Mentre, Trilogy offre il contributo dei suoi agenti e distributori. Le prime mille visiere protettive realizzate sono state donate agli operatori delle forze dell’ordine italiane e all’ospedale di San Marino e Pesaro. Gli obiettivi produttivi sono di raggiungere, entro fine mese, produzione e distribuzione di 40 mila visiere e garantire così pieno lavoro a 60 dipendenti delle 4 imprese.

Il nuovo modello di risposta imprenditoriale a emergenza sanitaria e economica, nasce dall’esperienze di solidarietà vissute negli ultimi due mesi dai titolari delle aziende che hanno creato il marchio 'Time to be Careful'. Come moltissimi imprenditori si sono impegnati nel sostegno di ospedali medici, infermieri, con raccolte fondi, donazioni, campagne di comunicazione sociale.

“Offrendo aiuto alle strutture mediche - spiegano Morena Fabbri di Marlù Gioielli Alessandro Palmieri e Lorenzo Orazi di FormPack - ci siamo trovati di fronte a una realtà. Alcuni presidi sanitari essenziali, come gli schermi facciali in polietilene, sono praticamente introvabili anche se ti donano le risorse per acquistarle. Così abbiamo deciso di mettere insieme le nostre capacità di design e manifattura. Formpack ne ha realizzato un lotto di una paio di migliaia e le abbiamo donate agli ospedali di Pesaro, San Marino. Subito è arrivata una pioggia di richieste anche da altre strutture sanitarie, imprese e esercizi commerciali. Impossibile soddisfarle solo con il lavoro volontario dei titolari e senza riprendere l’attività lavorativa delle nostre aziende”.

“In questo momento - concludono Marta Fabbri di Marlù, Maurizio Muccini di Giemme Cut e Giuseppe Confalonieri di Trilogy - alcuni dei nostri collaboratori lavorano da remoto. Manifattura, logistica, spedizioni agenti commerciali sono invece fermi. Come tutti, sapremo a fine mese quando ripartire. In quei momenti in negozi e punti vendita Marlù di tutta Italia, avremo bisogno di sistemi protettivi e igienizzanti. Le quattro imprese hanno la capacità di produrli non solo per noi stessi, ma anche per altre aziende che ne hanno bisogno: è una scelta industriale precisa, riconvertiamo rimettiamo in moto una parte delle nostre rispettive attività e apriamo nuove prospettive di sviluppo. L’esperienza insegna che anche in futuro, certamente e fortunatamente in quantità ridotte rispetto a oggi, queste produzioni devono essere parte del patrimonio manifatturiero di un Paese. Delocalizzare per abbattere costi, legarsi solo al mercato globale, è una scelta che va valutata con attenzione”.

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