Giornata negativa per Piazza Affari, ancora maglia nera in Europa. Pesano i timori che possa cadere il governo Draghi, nel giorno in cui il presidente del Consiglio è al Senato per comunicazioni urgenti e crescono le tensioni in maggioranza, avvicinando lo spettro delle elezioni anticipate. Il Ftse Mib è sceso dell'1,60% a 21.348,42 punti, con un leggero rialzo dopo la replica del premier ai partiti in aula. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi fa un balzo del 3,02% e sale a 215 punti base.
L'incertezza sulla durata dell'esecutivo spinge in basso le banche, già in calo in scia alle indiscrezioni per un possibile rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce superiore alle attese. Domani, infatti, potrebbe arrivare un aumento di 50 punti base.
Ma è forse lo scudo anti-spread che attira maggiormente l'attenzione di analisti e investitori, con lo scontro in corso nella Bce tra falchi e colombe. Per Konstantin Veit, portfolio manager European Rates di Pimpo, "la frammentazione è essenzialmente una questione politica e la presidente Lagarde punterà a raggiungere l’unanimità del Consiglio direttivo, il che comporterà inevitabilmente un compromesso".
Nel listino principale di Piazza Affari tra i bancari vanno male Intesa Sanpaolo (-3,51%), Bper (-2,86%), Unicredit (-2,77%), Bpm (-2,35%) e Fineco (-2,13%). Risultati lievemente meno negativi, ma sempre in territorio di perdite, anche per utility ed energetici, con segni meno per Italgas (-4,18%), Saipem (-3,89%), Enel (-3,13%) ed Eni (-1,15%). Si salvano dalle vendite, invece, Telecom (+0,79%), Diasorin (+1,55%), e STMicroelectronics (+2,24%).
Quest'ultima, in particolare, ha siglato un accordo con Volkswagen per sviluppare un nuovo chip di ultima generazione, che sarà prodotto da Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC). (in collaborazione con Money.it)