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Tinaba lancia private banking per tutti

16 ottobre 2018 | 17.02
LETTURA: 4 minuti

Matteo Arpe
Matteo Arpe

Una gestione del patrimonio tradizionalmente riservata ai clienti più facoltosi diventa accessibile anche a chi, in banca, riesce a mettere da parte solo poche migliaia di euro. E' il private banking a misura di millennial lanciato da Tinaba, che parte da una soglia minima di investimento di 2mila euro e si avvale della piattaforma di robo-advisory di Banca Profilo. La robo-advisory è la consulenza finanziaria digitale basata su algoritmi e formule, dove il peso del gestore è ridotto al minimo e permette un notevole contenimento dei costi. Circostanza che si sposa perfettamente con un'app per smartphone.

Per semplicità di utilizzo e costi contenuti, il servizio "è una forma di democratizzazione del private banking e un modo per aprirci a una clientela più giovane", spiega Matteo Arpe, presidente e amministratore delegato di Sator, capogruppo del fondo che controlla Banca Profilo, a sua volta in possesso del 5% di Tinaba. 

Il servizio di gestione professionale con Etf, finora riservato ai grandi patrimoni, diventa quindi accessibile a una vasta platea di risparmiatori prima esclusi da questi servizi di investimento. Le commissioni sono dell’1% fino a 19.999 euro di capitale investito e dello 0,7% a scendere, oltre questa soglia, fino allo 0,4% per oltre un milione di euro. Si paga, invece, dopo cinque "cambi di linea" da un profilo di rischio a un altro. Con l’app, è possibile fare apporti mensili anche di piccole entità - a partire da 50 euro - e disinvestire ricevendo la somma in accredito entro 48 ore. Sotto una certa età, sono vietate le asset class più rischiose.

Il prossimo step è rivolgersi a una clientela ancora più giovane o con minore disponibilità di denaro, da zero a duemila euro. "Vogliamo insegnare un po’ di cultura del risparmio, soprattutto ai ragazzi, remunerando il capitale fermo in un salvadanaio", spiega ancora.

I costi di investimento per creare il servizio di robo-advisory sono stati bassi perché si appoggiavano alla tecnologia di Banca Profilo e dalla fondazione dell’app, due anni fa, sono stati investiti 20 milioni per il suo sviluppo. Alla banca, tra l'altro, andranno il 75% dei ricavi del servizio appena lanciato, a Tinaba il 25%. "Per il momento l’unica partnership bancaria è in Italia", con Banca Profilo, ma Arpe, che è il fondatore di Tinaba, non esclude che in futuro si possano fare altri accordi, anche con banche all'estero. A oggi, l'app ha 50mila clienti attivi sulla piattaforma e un tasso di crescita del 10% circa al mese. "Gli obiettivi sui nuovi clienti, i target e il budget verranno decisi con il piano industriale il prossimo anno", precisa l’ad di Banca Profilo, Fabio Candeli.

A differenza dei suoi competitors, ad esempio Moneyfarm, Satispay o Jiffy, con la gestione patrimoniale, Tinaba diventa la prima app del fintech italiano dove l'offerta di servizi di gestione del denaro è completa. C'è il trasferimento peer-to-peer, il pagamento digitale, il servizio di charity e crowdfunding e, d'ora in avanti, anche il risparmio gestito. Un'altra big del settore che offre la stessa globalità di servizi è all'estero, la cinese Alipay.

Aumentare i clienti attivi e la giacenza media sulla piattaforma è il primo obiettivo del gruppo, che punterà molto sulla robo-advisory per rafforzare il suo posizionamento nel settore.

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