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Tinto Brass a Orietta Berti: "Non ricordo di averle proposto ruolo in un film"

12 ottobre 2022 | 16.14
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Il regista risponde anche a Barbara Bouchet, "'La Chiave'? Non ricordo di averla chiamata, feci centinaia di casting e solo Sandrelli accettò"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

“Non ricordo di aver proposto un ruolo a Orietta Berti in uno dei miei film. Lei è una professionista e non dubito che sia vero quello che dice. L’aneddoto che ha raccontato mi ha molto divertito”. A dirlo all’AdnKronos è Tinto Brass, replicando alle parole di Orietta Berti, che qualche giorno fa ha riferito di essere stata contattata più volte in passato dal maestro del cinema erotico italiano che le proponeva una parte in uno dei suoi film. La cantante ha spiegato inoltre che una volta a rispondere alle telefonate di Brass fu la madre, dicendole 'c'è quello che fa tutti quei film sporchi'.

“Dalla parole di Orietta Berti credo che potrei averle chiesto di interpretare un ruolo militare - dice il regista -. Ho cercato di avere anche Patty Pravo in una delle mie pellicole ma invano. Mia moglie Caterina qualche giorno fa ha trovato in archivio il bozzetto di un costume realizzato per Loredana Bertè ma non mi viene in mente per quale film fosse…nella mia carriera ho fatto tantissimi provini e ne ricordo uno anche ad Adriano Pappalardo". Tinto Brass commenta inoltre quanto confessato qualche settimana fa da Barbara Bouchet in tv circa il suo no a girare ‘La Chiave’, tra le pellicole più celebri del regista. "Non ricordo di averle offerto un ruolo in quel film - sottolinea Brass -. Feci centinaia di casting e proposi quel ruolo a diverse attrici prima di lei ma tutte rispondevano di no. Ho fatto leggere la sceneggiatura anche a Sophia Loren e il marito Carlo Ponti mi disse 'ma cos’hai nel cervello, sperma?’”

Stefania Sandrelli fu l’unica ad accettare la parte della protagonista Teresa “perché aveva capito il personaggio e aveva capito il film” evidenzia Brass. “Quando la invitai a vedere la pellicola finale ricordo che Stefania scappò senza dire una parola, prima che finisse la proiezione. Era rimasta colpita da quello che scorreva sullo schermo. Non mi ha mai dato una spiegazione per la sua fuga ma ha sempre difeso il suo ruolo e il film a spada tratta, raccontando in un’intervista di aver dimostrato ‘di saper recitare anche con il culo’”. Brass si dice infine “grato” alla Sandrelli e a tutte le attrici che hanno lavorato con lui da ‘Chi lavora è perduto’ del 1963 a ‘Hotel Courbet’, il corto realizzato nel 2009. “La loro interpretazione - ammette il regista - mi ha consentito di realizzare ogni volta il mio progetto estetico". (di Federica Mochi)

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