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Musica: Tiziano Ferro vince causa, fu diffamato da Nascimbeni

19 marzo 2015 | 15.32
LETTURA: 3 minuti

Il cantautore di Latina, assistito dallo studio legale R&P Legal con gli avvocati Pierluigi De Palma e Allegra Bonomo, ha vinto il giudizio, avviato davanti al Tribunale di Roma, nei confronti di Enrico Nascimbeni, ritenuto "responsabile della diffusione di notizie false e diffamatorie relative alla vita sentimentale dell’artista"

Tiziano Ferro (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Tiziano Ferro (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Tiziano Ferro, assistito dallo studio legale R&P Legal con gli avvocati Pierluigi De Palma e Allegra Bonomo, ha vinto il giudizio, avviato davanti al Tribunale di Roma, nei confronti dell'ex giornalista e cantautore Enrico Nascimbeni, "responsabile della diffusione di notizie false e diffamatorie relative alla vita sentimentale dell’artista".

I fatti risalgono al 2010, quando Tiziano Ferro in una intervista al settimanale 'Vanity Fair', oltre a dichiarare pubblicamente il proprio orientamento sessuale, raccontava una storia di privazioni sentimentali, di dolorose rinunce frutto di profondi conflitti interiori ed invocava la speranza di poter godere in futuro di una vita sentimentale sempre inseguita e mai avuta. "All’indomani delle rivelazioni di Tiziano Ferro -si legge in una nota dell'ufficio legale del cantante- Enrico Nascimbeni rilasciava diverse interviste in cui, affermando il falso, smentiva quanto raccontato dal cantante, attribuendogli una felice e duratura relazione sentimentale".

Il Tribunale di Roma ha dato ragione a Tiziano Ferro riconoscendo che "il contenuto dell’intervista assume una valenza diffamatoria non tanto perché attribuisce falsamente a Ferro l’esistenza di una relazione affettiva (…) ma perché mina la credibilità dell’artista ed ottiene l’effetto di screditare la sua immagine agli occhi dei lettori e del pubblico in generale, facendolo apparire come colui che aveva offerto a tutti una falsa rappresentazione di sé (…). In altre parole, spiega la motivazione della sentenza, la notizia pubblicata, "per la falsità, scalfisce la reputazione dell’artista, da intendersi come la considerazione di cui il medesimo gode nell’ambiente in cui opera ed è conosciuto, e, che non soddisfa alcuna esigenza informativa dei lettori, ma che ottiene l’unico risultato di mettere in cattiva luce l’artista, restituendone al pubblico un’immagine deformata ed ipocrita".

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