"La prima area di intervento per realizzare il processo di transizione digitale è quella delle infrastrutture digitali per la connettività. La connettività, per noi, è un diritto. Qui vogliamo agire con decisione e rapidità perché i ritardi accumulati stanno diventando intollerabili. Non ripeterò anche oggi che la copertura Ftth – Fiber to the Home – è insoddisfacente per un grande paese come l’Italia al 35% di famiglie raggiunte". Ad affermarlo è il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao nel corso della sua audizione in Commissione Trasporti sulle linee programmatiche del suo dicastero.
"Leggiamo, scriviamo e parliamo ogni attimo di internet come moltiplicatore di possibilità. Ma - sottolinea Colao - non possiamo garantire queste molteplici possibilità con l’attuale livello infrastrutturale. Se non interveniamo rischiamo di negare diritti e alimentare vecchie diseguaglianze e crearne di nuove".
Lasciare aree del paese scoperte, aggiunge, "vuole infatti dire limitare i loro residenti nelle opportunità di formazione, creazione, lavoro e civismo che la dimensione digitale oggi offre. Stefano Rodotà e Gaetano Azzariti trenta anni fa invocarono l’inclusione esplicita del diritto di accesso a internet tra i diritti costituzionali. Siamo nel 2021".