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Tony Bennett: "Da quattro anni convivo con l'Alzheimer"

01 febbraio 2021 | 20.31
LETTURA: 2 minuti

In un post su Instagram: "La vita è un dono, anche con l'Alzheimer"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Tony Bennett ha rivelato di avere l'Alzheimer da quattro anni. Il cantante, che ha 94 anni, ha fatto l'annuncio su 'AARP Magazine'. La moglie Susan ha detto alla rivista che il cantante "non è sempre sicuro di dove si trovi o di cosa stia succedendo intorno a lui". Tuttavia, finora a Bennett sono state risparmiate molte delle peggiori caratteristiche della malattia. In un post su Instagram che indirizzava i follower all'articolo, Bennett ha scritto: "La vita è un dono, anche con l'Alzheimer. Grazie a Susan e alla mia famiglia per il loro supporto, e ad 'AARP Magazine' per aver raccontato la mia storia".

Bennett è sulla cresta dell'onda dal 1951 con brani come 'I Left My Heart In San Francisco' e 'The Shadow Of Your Smile'. Alcuni dei suoi più grandi successi sono arrivati negli ultimi dieci anni, tra cui l'album dei duetti in vetta alle classifiche con Lady Gaga, 'Cheek to Cheek', che ha vinto un Grammy nel 2015. Il neurologo del cantante ha detto ad 'AARP' che prima della pandemia di Covid-19, il programma dei tour di Bennett "lo teneva in punta di piedi e stimolava anche il suo cervello in modo significativo". "Il canto è tutto per lui. Tutto", ha aggiunto la moglie. "Gli ha salvato la vita molte volte".

Tuttavia, lo stop agli spettacoli dal vivo è stato "un vero colpo dal punto di vista cognitivo" per Bennett, secondo il neurologo, che ha spiegato come la memoria del cantante prima della pandemia fosse molto migliore. "E non è il solo. Molti dei miei pazienti sono influenzati negativamente dall'isolamento, dall'incapacità di fare le cose che contano per loro. Per uno come Tony Bennett, il grande successo che ottiene dall'esibizione è stato molto importante", ha aggiunto il medico, sottolineando che nonostante tutto Bennett stava ancora "facendo così tante cose, a 94 anni, che molte persone senza demenza non possono fare. È davvero il simbolo della speranza per le persone con disturbi cognitivi", ha concluso.

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