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Top Utility, settore vale 112 mld di euro

21 febbraio 2019 | 17.23
LETTURA: 3 minuti

Pari al 6,5% del Pil italiano

(Fotolia) - Fotolia
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Le 100 maggiori utility operanti in Italia nei settori dell’energia elettrica, del gas, del servizio idrico integrato e della raccolta dei rifiuti urbani hanno generato nel 2017 un valore della produzione aggregato prossimo ai 112 miliardi di euro, pari al 6,5% del Pil italiano. La fotografia è contenuta nella settima edizione del rapporto Top Utility Analysis presentato oggi, che analizza dati economici, attività e servizi erogati dalle maggiori 100 utility pubbliche e private italiane.

Continua il fenomeno delle concentrazioni. Tuttavia le grandi imprese sono in numero limitato, dato che solo il 12% supera il miliardo di euro di ricavi, mentre sono assai numerose le medio-piccole dalla forte vocazione territoriale: il 53% ha ricavi inferiori ai 100 milioni. Il 67% delle aziende è a totale capitale pubblico, mentre il 20% è misto e il 9% è quotato in Borsa e solo il 4% privato.

Nell’idrico, oggetto del progetto di legge cosiddetto 'acqua pubblica', non ci sono aziende private.

Queste 100 aziende rappresentano, nel loro insieme, una parte consistente dei mercati di riferimento. Coprono infatti il 50,6% dell’energia elettrica generata in Italia e il 70,2% delle vendite finali, ovvero il 42,6% dei volumi di gas distribuiti e il 65,6% di quelli venduti (dati Arera), il 70,2% dell’acqua distribuita e il 43% dei rifiuti urbani raccolti.

Dallo studio emerge, poi, un calo dei ricavi delle Top 100 dovuto principalmente alle difficoltà incontrate dalle imprese del settore elettrico (fatturato sceso del 5% rispetto al 2016), penalizzate dalla flessione dei prezzi e della domanda. Di segno opposto le monoutility del gas che, dopo il forte calo rilevato nella precedente edizione, nel 2017 hanno segnato un aumento del fatturato del 12,2%. Le multiutility hanno incrementato il valore della produzione del 6,2%, seguite dalle monoutility del sistema idrico (+5%) e dei rifiuti (+4%).

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