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Torna Biagio Antonacci: "La leggerezza è una cosa 'Seria'"

26 maggio 2022 | 16.47
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Dopo due anni di silenzio, il cantautore torna con un singolo che anticipa il nuovo album e annuncia un grande tour da novembre. "Sanremo? Amadeus ha fatto un miracolo. La gara? Mai dire mai".

Biagio Antonacci fotografato da Alessandro Treves
Biagio Antonacci fotografato da Alessandro Treves

La leggerezza è una cosa 'Seria'. Dopo due anni di pandemia ancora di più. Biagio Antonacci torna domani in radio e su tutte le piattaforme con il singolo 'Seria' che anticipa l'uscita di un nuovo album che arriverà entro l'anno. "Perché 'Seria'? Seria è partita come un suono, attorno al quale poi si è sviluppato il testo, una canzone di cura ed eguaglianza. Una canzone che è il mio modo di celebrare la totale indipendenza, l'autonomia di una donna in un rapporto sentimentale. In fondo la serietà per me è responsabilità, quella che ormai molti fanno fatica ad assumersi in tanti campi e in tanti luoghi. E così io racconto di un uomo che dice alla donna che ama: decidi tu se vuoi venire a vivere con me e portati il cuscino, perché io ne ho uno solo. La scelta è tua e deve essere consapevole. Io non prenderò una decisione al tuo posto", spiega Biagio in un'intervista all'Adnkronos.

Proprio la mancanza di responsabilità e autonomia sono d'altronde, secondo l'artista, due pilastri di tanti dei problemi sociopolitici che ci affliggono oggi: "Il tema è di grande attualità e non riguarda solo i sentimenti. Il tema delle responsabilità e dell'autonomia, per esempio dal punto di vista energetico, sta venendo fuori in tutta la sua drammaticità con il conflitto russo-ucraino. Nel mio piccolo, io lo so bene da tempo. Ho un'azienda agricola green, sono 30 anni che cerco di diventare completamente autonomo con geotermia, pannelli solari, pannelli fotovoltaici ma l'energia elettrica che produco ancora non posso usarla direttamente, devo venderla ad un gestore da cui poi la ricompro se ne ho bisogno. Insomma, in 30 anni ne avremmo potute fare di cose. E invece, siamo qui a dipendere da altri", sottolinea.

Nei due anni di pandemia, Biagio si è sostanzialmente eclissato: "Mi sono preso questo tempo anche per annoiarmi. Erano tanti anni che non avevo pause. Avevo bisogno di attraversare anche la noia, perché la noia ti aiuta a rivoluzionare quello che hai già in pentola, ti porta ad un livello di consapevolezza maggiore. Così ho solo scritto, appuntato testi e melodie quando arrivavano. Ma non ho fatto tv e non sono stato tutto il giorno sui social". Poi, con l'allentarsi della morsa del Covid, anche Biagio è tornato in pista, pronto a dare concretezza a nuovi progetti su tutti i fronti: "Negli ultimi 3-4 mesi ho cominciato a organizzare quelli che erano gli spunti di musiche e parole e stanno arrivando le canzoni di un nuovo disco, di cui 'Seria' è il primo capitolo", spiega.

Il nuovo album arriverà in autunno: "Io spero almeno due-tre settimane prima che parta il tour il 5 novembre. Sarà un disco pop, in cui la leggerezza si sposa con la consapevolezza. Anzi forse è proprio dalla consapevolezza che nasce la leggerezza. Il titolo? Non è che non voglio dirlo, proprio non c'è ancora".

Il tour lo porterà in giro per i palazzetti di tutta la penisola dall'inizio di novembre alla fine di dicembre: "Sono due anni che aspetto di tornare a cantare dal vivo. Sono stato preoccupato per gli operatori del nostro settore, ma sono rimasto sempre ottimista. E forse questa astinenza creata dal Covid ha insegnato a tanti di noi a non dare più niente per scontato. Anche al concerto oggi si va con una gioia primordiale, come quando a 16 anni andavi a vedere il tuo primo live senza i genitori. Vorrei portare questa magia sul palco. E sto pensando ad un tour allegro e originale, nel senso che torna alle origini: le canzoni che in questi anni ho stravolto in tutti i modi con gli arrangiamenti nei diversi tour torneranno alla veste in cui sono nate", rivela.

Infine, immancabile, una battuta sul Sanremo dell'era Amadeus: "Amadeus in questi tre anni ha fatto un lavoro incredibile, ha portato all'Ariston la musica che si ascolta oggi. Ha fatto un miracolo impensabile solo qualche anno fa: ha riportato i giovani a guardare Sanremo". Ci andresti in gara al festival? "Se avessi una canzone adatta, che fossi pronto a difendere all'infinito non mi metterei a pensare 'non vado per non andare in gara'. In fondo, io sono sempre in gara. Con me stesso però. Non dico mai di no in maniera preventiva, a niente e a nessuno", conclude sorridendo.

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