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Teatro

Teatro: torna 'Il Marchese del Grillo', Montesano mattatore dell'attualità

26 ottobre 2016 | 15.59
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Enrico Montesano in 'Il Marchese del Grillo'
Enrico Montesano in 'Il Marchese del Grillo'

Torna a grande richiesta uno dei personaggi più autentici e rappresentativi della romanità, pronto a divertire e a far riflettere il pubblico con la sua maschera dolce amara: Enrico Montesano è ancora una volta il grande mattatore de 'Il Marchese del Grillo', l’attesa commedia musicale per la regia di Massimo Romeo Piparo. Lo spettacolo, una Produzione Il Sistina in collaborazione con MF Produzioni, tratta dalla sceneggiatura del film 'cult' di Mario Monicelli, sarà in scena sul palco del Teatro Sistina a partire da giovedì 3 novembre.

Dopo i numeri della scorsa stagione, con 12 sold out, 50 mila spettatori e 2 milioni di euro di incasso in sole 5 settimane di programmazione, lo spettacolo è entrato a pieno titolo nella storia del Sistina e della commedia musicale italiana: merito dell’ironia, del sarcasmo, di gag e battute a raffica e della musica, oltre al talento dell’amatissimo attore protagonista, che al celebre marchese Onofrio del Grillo – ruolo che fu di Alberto Sordi - ha regalato una delle sue migliori interpretazioni. Sullo sfondo tutto il fascino della Roma papalina di inizio ‘800, con le sue bellezze e le ingiustizie, e con quell’atmosfera sorniona e unica al mondo che da sempre contraddistingue la Capitale.

Dal debutto assoluto al Sistina nel novembre 2015 fino a oggi, questa prima versione teatrale della famosa pellicola del 1981 ha già convinto molte piazze italiane, Udine, Napoli – la commedia dopo il Sistina continuerà il suo Tour a Reggio Emilia, Padova, Torino, Firenze e Bari. L’adattamento è scritto da Gianni Clementi, Enrico Montesano e Massimo Romeo Piparo, la colonna sonora originale firmata dal Maestro Emanuele Friello, le coreografie di Roberto Croce, le scene di Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona. Sul palco, accanto a Montesano, un grande cast composto da oltre 30 artisti.

Prendendo ispirazione da una figura storica realmente esistita, la commedia racconta la storia, ambientata a Roma agli inizi del XIX secolo, del Marchese Onofrio del Grillo, Guardia nobile di Papa Pio VII. Il marchese trascorre le sue giornate nell'ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi della sua famiglia, bigotta e autoritaria. La sua vita quotidiana è scandita dall’organizzazione di innumerevoli scherzi e beffe di cui risultano spesso vittime i popolani, altri nobili e la sua famiglia, oltre allo stesso Papa.

Il suo edonismo senza remore e le sue provocazioni ingiuriose nei confronti di mendicanti, Papi e consanguinei, proseguono liberamente fino al giorno in cui Napoleone invade lo Stato Pontificio e i francesi entrano a Roma. L'incontro con una giovane e bellissima attrice, e l’amicizia con un giovane ufficiale francese, gli fanno per la prima volta pensare di poter abbandonare Roma per Parigi. La disfatta di Napoleone a Waterloo ristabilirà però le cose e il Marchese del Grillo fa il suo ritorno a Roma dove ad accoglierlo trova un clima ostile e una minaccia di condanna a morte per il suo alto tradimento nei confronti del Papa.

Per la prima volta però uno dei suoi terribili scherzi, la sostituzione di persona operata ai danni di un povero carbonaro ubriacone, consentirà al Marchese un onorevole riscatto con un finale a sorpresa. "'Il Marchese del Grillo' -dice il regista Piparo- illumina Roma in un momento molto particolare della propria storia contemporanea. La schietta filosofia di vita di Onofrio del Grillo pervade l’intera commedia di rimandi attualissimi e tremendamente affini con la realtà a cui tutti i romani devono quotidianamente fare fronte: giustizia corrotta, una Chiesa in bilico tra il debole potere spirituale e il più ammaliante potere temporale, il tremendo dilemma dell’essere e dell’apparire, il dramma dei più poveri contrapposto al cinismo dei potenti; tutti argomenti che sembrerebbero fotografare l’attuale sistema-Italia e ancor più l’inesorabile declino di Roma Capitale, ma che invece sono scaturiti quasi mezzo secolo addietro dalla felice intuizione di grandi maestri della commedia italiana della seconda metà del ‘900".

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