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Salute: 15 mila check up gratis in 5 anni, torna Tennis & Friends

06 ottobre 2016 | 17.45
LETTURA: 4 minuti

Da sinistra, Giorgio Meneschincheri, Nicola Pietrangeli e Fiorello
Da sinistra, Giorgio Meneschincheri, Nicola Pietrangeli e Fiorello

Sabato 8 e domenica 9 ottobre, dalle 10 alle 18 al Foro Italico di Roma, torna 'Tennis & Friends', l'evento che unisce salute, sport e spettacolo. Giunta alla sesta edizione, l'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli, con il patrocinio di ministero della Salute, Roma Capitale, Regione Lazio, Polizia di Stato, Coni, Fit e Fise.

L'evento, diventato ormai un appuntamento cult, rinnova e amplia l'area sanitaria. Sarà possibile effettuare check up gratuiti: per i bambini in ambito odontoiatrico e di nutrizione; per gli adulti dalla tiroide alle patologie epatiche, alla salute della donna, al cuore, all'ipertensione e alle malattie fumo-correlate attraverso 20 postazioni di ecografi e 40 postazioni mediche.

"Negli ultimi 5 anni abbiamo effettuato oltre 15.000 check up gratuiti per il tumore della tiroide e malattie metaboliche - dichiara Giorgio Meneschincheri, dirigente medico - relazioni esterne del Policlinico Agostino Gemelli, ideatore e coordinatore dell'iniziativa - Di questi, il 50% poi sottoposti a esami diagnostici in struttura ospedaliera, l'8,5% a intervento chirurgico, il 35% a terapia farmacologica, il tutto in Ssn. Il valore di Tennis & Friends è dimostrato dalla crescita esponenziale dei check up eseguiti durante le passate edizioni. Dalle 400 persone visitate gratuitamente nel 2011 siamo passati a oltre 3.500 nel 2015. Questi numeri confermano l'efficacia della campagna di divulgazione intrapresa e ci spingono ad andare oltre. La sfida di quest'anno è appunto mettere a disposizione dei cittadini più aree di prevenzione gratuite al fine di poter prevenire più patologie".

L'équipe di professionisti della Fondazione Policlinico A. Gemelli eseguirà gratuitamente visite specialistiche con esami diagnostici nell'area sanitaria dove, alla storica area di prevenzione delle patologie tiroidee, coordinata da Rocco Bellantone e Alfredo Pontecorvi, si aggiungono le aree dedicate a: patologie del fegato, coordinata da Antonio Gasbarrini, patologie fumo correlate, coordinata da Pier Luigi Granone, malattie del metabolismo, coordinata da Andrea Giaccari, cuore, coordinata da Antonio Rebuzzi, manovre di rianimazione cardio polmonare e disostruzione delle vie aeree coordinata da Massimo Antonelli, ipertensione con Marco Mettimano. Novità di quest’anno l’area di prevenzione oculistica coordinata da Domenico Lepore e quella di otorinolaringoiatria coordinata da Gaetano Paludetti.

L’area della salute della donna è promossa dal ministero della Salute, con: patologie ginecologiche, coordinata da Giovanni Scambia, patologie mammarie coordinata da Riccardo Masetti. Alfredo Pontecorvi spiega: "I tumori della tiroide sono in netto aumento in Italia e nel mondo. L'ultima stima indica un'incidenza di circa 35-40 nuovi casi per 100.000 abitanti, che lo portano ad essere uno dei tumori più frequenti nel sesso femminile, al secondo posto, dopo il tumore al seno. In realtà l’aumento è legato soprattutto ad un miglioramento e ad al maggior uso di sensibili tecniche diagnostiche, facendo sì che la maggior parte di questi tumori venga identificata in fasi molto precoci, quando ancora la malattia è curabile in maniera definitiva".

"In Italia il 10-12% della popolazione - spiega Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica - presenta alterazioni della tiroide. Il problema è ancora più rilevante nelle regioni con gozzo endemico, nelle quali risulta colpito anche il 30-40% della popolazione. Solo a Roma si contano oltre 300 mila pazienti. Nel mirino di queste patologie non solo il gentil sesso, ma a anche i giovani: in alcune aree del Paese, infatti, le patologie della tiroide arrivano a colpire più del 20% degli adolescenti e dei giovani adulti. Ogni anno, in Italia, vengono effettuati oltre 40 mila interventi per malattie della tiroide. Nell’80% dei casi si tratta di donne: un quarto ha meno di 40 anni. Sono questi numeri che ci sollecitano a continuare il nostro lavoro di ricerca e di prevenzione che ha forti ripercussioni sia di tipo clinico che di contenimento della spesa sanitaria".

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