Il 12 per cento dei comuni toscani non ha il piano di protezione civile. E' l'aspetto più negativo emerso, questa mattina, dall'audizione del responsabile regionale della protezione civile Antonino Melara, ascoltato in Commissione Mobilità e infrastrutture del Consiglio regionale, presieduta da Fabrizio Mattei (Pd). Aspetto negativo, anche perché i piani, elementi base per far fronte all'emergenza, nel restante 88 per cento dei comuni non sempre sono conosciuti o fatti con perizia.
''Bisognerebbe - ha detto il presidente Mattei - prevedere una norma che imponesse a quei comuni senza piano di mettersi in regola, pena il commissariamento regionale''. Melara ha parlato poi dei dati: ''Su 1 miliardo e 250 milioni di euro di danni totali'' per eventi calamitosi successi in Lunigiana e all'Elba nel 2011, in varie parti della Toscana tra novembre 2012, marzo 2013 e ottobre 2013, il sisma di giugno 2013 tra Lunigiana e Garfagnana e gli ultimi eventi di gennaio fennraio 2014, ''le risorse statali - ha detto - sono state pari a 221 milioni, quelle regionali pari a 134 milioni, ciò significa che il 71 per cento dei danni stimati non è stato coperto''.
Dall'audizione è emersa poi la necessità di creare un maggior coordinamento ''tra protezione civile e prefetture - ha detto Melara -. La prefettura coordina i Vigili del fuoco, la Guardia di finanza, il Corpo forestale, l'Esercito, la Marina mentre la Protezione civile coordina i volontari, i comuni, le province. Tra di loro deve esserci piena collaborazione nel rispetto dei ruoli''. (segue)