Firenze, 24 mar. (Adnkronos Salute) - Negli hospice dell'Azienda sanitaria di Firenze, in particolare quelli di San Felice a Ema, delle Oblate e al San Giovanni di Dio, diretti da Piero Morino, gli animali d'affezione, cani o gatti possono entrare e stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco. Un protocollo finalizzato all'accesso e alla permanenza all'interno della struttura di cani e gatti appartenenti al nucleo familiare dell'ospite, messo a punto all'hospice di San Felice a Ema, dove, insieme ai volontari della Fondazione italiana di leniterapia (File), l'esperto personale della Asl accompagna chi si trova nella fase terminale di una malattia inguaribile.
Il protocollo, alla cui stesura hanno collaborato Cristina Rossi della direzione infermieristica e Carlo Ciceroni del Servizio di sanità pubblica veterinaria, serve a fornire a operatori e volontari le informazioni su come favorire questa compagnia, in tutta sicurezza per sé e per gli ospiti del centro. Si consolida una prassi - spiega una nota dell'Asf - che era in uso da tempo e che lo scorso anno consentì a un paziente delle Oblate di decidere serenamente di rinunciare alla dialisi pur di restare accanto al suo setter che gli era saltato sul letto.
I tre hospice dell'azienda dispongono complessivamente di 31 posti letto e hanno ospitato lo scorso anno circa 600 persone, per le quali si è cercato fino all'ultimo minuto di migliorare la qualità della vita, trattandola con ogni mezzo idoneo, medico, assistenziale, psicologico, spirituale, e con tutto il supporto e l'assistenza possibili a dare pienezza e conforto, in quel tempo residuo, sia al paziente che ai familiari, ai conoscenti più vicini e per fronteggiare il dolore, la separazione, la morte e il lutto.