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Generale Toschi: "Formazione valore centrale per Fiamme Gialle"

21 novembre 2017 | 14.13
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Il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi
Il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi

Il "valore assolutamente centrale che la formazione delle donne e degli uomini in fiamme gialle rappresenta" per la Guardia di Finanza è stato sottolineato dal comandante generale, Giorgio Toschi, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno di studi 2017-2018 della Guardia di Finanza, nel corso della quale è stato presentato anche il calendario storico 2018. Alla cerimonia sono intervenuti il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan. "L'accrescimento culturale ed il continuo aggiornamento professionale del personale -ha aggiunto Toschi- sono elementi essenziali per il corretto svolgimento dei compiti assegnati al Corpo divenendo, così, parte integrante della sua strategia operativa". (FOTO)

Per questo motivo "la Guardia di Finanza è orgogliosa di investire le migliori energie e le più qualificate risorse per assicurare un modello di preparazione professionale che sia in linea con l'ampiezza e la complessità delle sue missioni istituzionali, nonché per garantire al personale di ogni ordine grado le competenze adeguate a fornire risposte concrete alle domande di sicurezza economica e finanziaria che provengono dai cittadini". La Guardia di Finanza "ha creato nel tempo un modello di formazione 'permanente' basato su percorsi didattici che non si esauriscono tra i banchi degli istituti di istruzione ma proseguono nei reparti operativi", ha spiegato Toschi.

Confermando la bontà del modello di formazione adottato, "il Corpo ha infatti dimostrato -in molteplici circostanze- di saper ben coniugare il conseguimento di risultati operativi di assoluto rilievo con l'esigenza -altrettanto primaria- di difendere la parte sana della società civile e del mondo delle imprese e delle professioni, stabilendo con essa -ha osservato il comandante generale della Guardia di Finanza- un dialogo sereno e costruttivo, improntato a reciproca fiducia, perchè chi rispetta le regole ha diritto di essere, a sua volta, rispettato e tutelato".

E la "assoluta centralità che la formazione riveste" per la Guardia di Finanza è testimoniata anche dall'edizione 2018 del calendario storico del Corpo. Per una precisa scelta editoriale, finalizzata anche a coinvolgere quante più fiamme gialle nella predisposizione del calendario storico, le tavole che lo compongono e le fotografie inedite pubblicate "sono state realizzate 'in house' o fornite da militari che le custodivano tra i loro più cari ricordi": La tavola di copertina, ad esempio, è stata disegnata da un appuntato delle fiamme gialle.

Il contributo della Guardia di Finanza, ha rilevato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan intervenendo alla cerimonia, "è stato fondamentale per l'efficacia della lotta all'evasione". Le fiamme gialle hanno risposto "in maniera pronta, sollecita ed immediata alla nuova filosofia di contrasto e prevenzione". E ciò, ha concluso, "si è tradotto in un ulteriore rafforzamento del rapporto con i contribuenti". Oggi, ha sottolineato Padoan, "il quadro generale è in netto miglioramento. L'economia si sta rafforzando, aumenta la produzione nel settore manifatturiero e nelle costruzioni; prosegue l'espansione delle esportazioni; è aumentata l'occupazione; si è rafforzata la fiducia di famiglie e imprese".

"Trasparenza e legalità sono condizioni essenziali se vogliamo che questo percorso di ripresa economica sia solido", ha detto il premier Paolo Gentiloni intervenendo alla cerimonia. Dal connubio tra efficienza e competenza tecnico-giuridica "nasce il carattere unico che ha contribuito in modo straordinario la tenuta del nostro sistema", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

"Le sfide nei prossimi anni non mancheranno, la missione di seguire le tracce del denaro diventerà sempre più complessa, con processi di smaterializzazione, il superamento dei confini nazionali, meccanismi che mettono a dura prova tradizioni consolidate". La Guardia di finanza è quindi chiamata "a adeguarsi a queste nuove sfide e competenze. L'obiettivo resta quello di salvaguardare un aspetto particolare della nostra sicurezza nazionale, la trasparenza e la legalità della nostra economia, la sicurezza di un Paese dipende dalla sicurezza e dalla trasparenza economica", ha detto ancora Gentiloni sottolineando che tutto questo rappresenta un "motore di fiducia per famiglie e imprese, perché un Paese capace di contrastare l'illegalità e l'economia sporca è un Paese che rassicura la comunità, le famiglie e le imprese".

Nel frattempo, a partire da oggi l’Istituto di alta qualificazione della Guardia di Finanza, meglio conosciuto come 'Scuola di Polizia Tributaria', cambia denominazione in 'Scuola di Polizia Economico-Finanziaria'. Una modifica terminologica che rappresenta solo la prima fase di un ciclo che si concluderà all’inizio del nuovo anno, quando i 103 Nuclei di Polizia Tributaria della Gdf diverranno Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria.

Non si tratta di semplici 'ritocchi' lessicali ma dell’epilogo di un processo di evoluzione storica e trasformazione del Corpo che ha visto, già con il D.Lgs. 68/2001, l’assorbimento dei compiti di polizia tributaria in quelli più ampi della polizia economica e finanziaria. Quindi, tutela delle entrate e uscite pubbliche, presidio del funzionamento dell’economia, della concorrenza e del mercato, salvaguardia degli interessi dei consumatori e della collettività. Una denominazione, ha spiegato all'AdnKronos il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, "che si adatta meglio ai nuovi compiti assicurati dalla Guardia di Finanza: un Corpo ad alta qualificazione che si configura sempre più come una moderna forza di polizia specializzata nelle indagini economico-finanziarie".

L'immagine generale del Corpo, ha rilevato Toschi a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno di studi 2017-2018 della Guardia di Finanza e della presentazione del calendario storico 2018 del Corpo, "è la conseguenza dell'attuale volto dell'amministrazione finanziaria e rispecchia anche un nuovo rapporto con il contribuente: il finanziere non è più soltanto l'operatore di polizia tributaria appollaiato davanti ai negozi per chiedere lo scontrino fiscale".

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