Per la Cia Genova, si contano decine di milioni di danni per agricoltura e serve piano aiuto aziende o addio a colture storiche. Le stime sugli effetti del maltempo.
"Una stima precisa dei danni in questo momento è difficile farla ma siamo sicuramente nell'ordine di decine di milioni di euro. E sono a rischio le produzioni del pregiato basilico ligure, che serve per realizzare il pesto, e anche l'intera produzione florovivaistica della piana di Albenga". E' l'allarme che Giulio Attilio Malavolti, direttore della Cia Confederazione italiana agricoltori) di Genova, lancia conversando con Labitalia, sui danni causati dal maltempo sulle colture liguri più pregiate.
"Sono passate appena 48 ore dall'ultima ondata che ha colpito in particolare il territorio che va dal Ponente e ad Albenga -spiega Malavolti- ma questo evento è arrivato dopo una serie di forti bombe d'acqua che hanno colpito in modo pesante altre zone, come ad esempio il Tigullio. Per questo non abbiamo ancora una conta precisa del danni".
Di certo il problema principale, sottolinea Malavolti "è costituito dalle frane. Hanno interrotto strade e messo in pericolo abitazioni, e inoltre il movimento franoso delle colline ha fatto sì che quello che vi veniva coltivato sopra è andato irrimediabilmente perduto".
Una situazione che mette a rischio "la produzione del basilico e dei fiori. Nell'ondata di due settimane fa, con l'esondazione dell'Entella, è andata, ad esempio, persa tutta la produzione di stelle di natale di un'azienda. E con il clima impazzito in questo modo, un territorio già fragile, sarà sempre più difficile portare avanti queste coltivazioni pregiate".
Per questi motivi gli agricoltori chiedono "un piano di interventi straordinario per la messa in sicurezza del territorio ma anche un programma di aiuti per le aziende, per permettere loro di ripartire".