Allarme di Longarone Fiere che ogni anno ospita Mostra internazionale del gelato artigianale. Sono oltre 19mila le attività di produzione e vendita in Italia. E il gelatiere diventa anche manager con corsi ad hoc.
Dopo le buone notizie sui consumi del gelato diffuse all’inizio della stagione, sul web ora appaiono sempre più frequentemente dati preoccupanti. La causa è un mix di fattori negativi: il maltempo che ha caratterizzato molte giornate di inizio estate e la crisi economica che colpisce la famiglie italiane. A lanciare l'allarme è Longarone Fiere, che ogni anno ospita la 'Mig - Mostra internazionale del gelato artigianale'.
E che fa rimbalzare la denuncia di Claudio Pica, segretario dell’Associazione italiana gelatieri e vicepresidente della Fiepet Confesercenti di Roma e Provincia, secondo il quale il boom delle gelaterie aperte dovunque sembra finito e i consumi del gelato sono in calo in media di circa il 4% a livello nazionale.
Ma anche della Cna di Modena, la quale ha calcolato che, per effetto della crisi economica e delle avverse condizioni meteo nel mese di luglio, la contrazione dei consumi di gelato è stata di circa il 30%. La situazione - ha rilevato Cna - non è per niente rosea, come testimonia l’aumento della frequenza di chiusura di gelaterie nell’intera provincia.
Il settore, in ogni caso, rimane complessivamente in buona salute, come assicurano da Bergamo. Per Massimo Bosio, presidente del Comitato gelatieri, la stagione è partita in modo molto positivo e promettente poi, a causa del maltempo, c'è stato un brusco arresto. Si spera, dunque, in un ritorno del bel tempo, così da recuperare quanto perso nelle scorse settimane. In ogni caso, la parola d’ordine resta la destagionalizzazione dei consumi e l’innalzamento della qualità.
Qualche segnale di speranza giunge anche dalla Confartigianato di Viterbo, dove Virginio Casantini, pasticcere e gelataio, riferisce che le piogge dei primi mesi hanno pesato sulle vendite ma l’arrivo del caldo lascia presagire un rialzo sia in agosto che a settembre.
E all'estero? In Germania, per esempio, la situazione risulta meno preoccupante. "Dopo un’ ottima primavera le avversità del meteo hanno colpito soltanto pochi giorni a cavallo tra giugno e luglio - afferma Dario Olivier, presidente di Uniteis - per cui il risultato finale della stagione si assesterà generalmente sui valori dello scorso anno, ma in molti casi sarà anche leggermente migliore".
