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Lavoro: Adp, tra dipendenti e uffici personale è 'divergenza' di vedute

11 febbraio 2015 | 16.59
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Lo rivela uno studio di Adp Research Institute.

Lavoro: Adp, tra dipendenti e uffici personale è 'divergenza' di vedute

Non sembrano andare d'accordo dipendenti e uffici del personale. Almeno per quanto riguarda la funzione delle risorse umane e le sfide che attendono l'azienda. Stando ai risultati di uno studio realizzato da Adp Research Institute (leader mondiale nelle soluzioni per la gestione delle risorse umane), volto a comprendere analogie e differenze di approccio e opinione tra dipendenti e datori di lavoro su questi temi, infatti, emerge una "persistente divergenza" di vedute tra uffici Hr (divisione risorse umane) e dipendenti.

E questo a prescindere dalle dimensioni delle aziende o dalle nazioni in cui si trovano. Non solo. I dati indicano anche indicato come questa divergenza si estende al management, che pure appare lontano dalle opinioni e dalle percezioni dei dipendenti.

"Per molti anni, tanto le Hr quanto i dipendenti hanno avuto accesso a strumenti e processi che hanno notevolmente migliorato e reso più efficienti le comunicazioni. Sarebbe logico, quindi, aspettarsi un maggior allineamento tra i due 'poli'. Al contrario, questa persistente divisione tra Hr e dipendenti riguardo a numerose questioni vitali per una gestione efficace del capitale umano è più di un’interessante anomalia. E’ indice di tendenze problematiche sul fronte Hr", spiega lo studio pubblicato nel white paper intitolato 'Human Capital Management’s Disconnect: A Global Snapshot'.

Gli aspetti generali della gestione del capitale umano sembrano rivelare che, nel complesso, le divisioni Hr spesso non riescono a capire appieno né a controllare le risorse che sono chiamate a gestire. Sono diverse le aree in cui è evidente il distacco tra personale, Hr e management. Innanzitutto, i dipendenti giudicano il proprio livello di stipendio e benefit in maniera meno positiva di quanto facciano i responsabili Hr o i dirigenti.

Inoltre, con l'eccezione degli Stati Uniti, i dipendenti ritengono di aver raggiunto uno scarso equilibrio tra vita professionale e privata, molto meno soddisfacente di quanto percepito dai responsabili Hr o dal management. E le opportunità di carriera, un elemento essenziale per trattenere in azienda i migliori elementi, riscuotono giudizi molto più sfavorevoli tra i dipendenti che non tra i responsabili Hr

Anche l’immagine del management è più negativa tra i dipendenti che non tra i responsabili Hr, talvolta tanto negativa quanto quella della stessa funzione Hr. "Questo studio dimostra come, nonostante i tentativi di migliorare la comunicazione e i rapporti tra Hr, management e dipendenti, rimane ancora un forte scollamento tra le parti", ha dichiarato Ahu Yildirmaz, vicepresident e responsabile di Adp Research Institute. "Le aziende stanno andando avanti senza che la propria forza lavoro sia pienamente coinvolta, un problema che deve essere affrontato - ha avvertito - se si vuole gestire efficacemente il capitale umano disponibile".

Offrire benefit ai dipendenti non è affatto facile poiché rappresentano costi sia in termini economici sia di risorse impiegate. Tuttavia, le risposte analizzate nell’ambito di questo studio rivelano che i dipendenti considerano retribuzioni e benefit meno soddisfacenti di quanto non facciano le Hr che li erogano (in Europa il 38% dei dipendenti è soddisfatto dei benefit ricevuti contro il 45% delle divisioni Hr, negli Stati Uniti la percentuale per i dipendenti è il 46% e quella della funzione Hr il 52% ).

Il medesimo trend di ripete quando i dipendenti valutano negativamente la qualità dell’equilibrio lavoro/vita privata rispetto ai colleghi delle Hr. Questo risultato è forse in parte dovuto, si spiega, a situazioni in cui le Hr svolgono di più un ruolo di sostegno al management che di risorsa imparziale a disposizione dei dipendenti, come dovrebbe essere. In tali situazioni, spesso le Hr sono oberate di lavoro e sprovviste dei mezzi necessari per svolgerlo e a volte non possono neppure contare sull’appoggio del management.

Un altro interessante risultato mostra che almeno un quarto dei dipendenti a livello mondiale si dichiara appena ‘abbastanza soddisfatto’, o meno, dell’azienda per cui lavora. E almeno un terzo - talvolta anche più dei due terzi - ritiene che la propria azienda gestisca male il personale. Su base globale, con l'eccezione dell'America Latina, i dipendenti al di fuori degli Stati Uniti sembrano essere complessivamente assai meno soddisfatti delle aziende per cui lavorano: il 63% dei dipendenti di Stati Uniti e America Latina è 'estremamente' o 'molto' soddisfatto del proprio datore di lavoro; il 61% in Canada; il 53% in Europa; il 48% nell'Asia-Pacifico.

Forse più preoccupante è la differenza di percezione tra Hr e dipendenti in merito alla gestione dell’azienda. I dipendenti tendono a valutare molte funzioni manageriali, in particolare quelle che hanno a che fare col personale e con la gestione del talento, molto più sfavorevolmente di quanto non facciano invece i responsabili Hr. Questo dato si ripete in tutti i Paesi e nelle nove diverse aree di talent management analizzate, comprese le opportunità di crescita professionale, la formazione e il supporto da parte del management. La percezione del personale tende a peggiorare all'aumentare delle dimensioni dell'azienda.

Il rapporto con le risorse umane ha anche un forte impatto sulla capacità di conservare i dipendenti. Negli Stati Uniti, due dipendenti su cinque hanno indicato l'intenzione di lasciare la propria azienda nell'arco dei dodici mesi successivi. Secondo lo studio, i fattori più importanti che consentono di prevedere le dimissioni dei dipendenti sono: inadeguate opportunità di avanzamento di carriera in azienda; giudizio negativo sui metodi aziendali di gestione del personale; età, stabilità dell’impiego.

Mentre la fine di un ciclo di vita lavorativa incide su due di questi fattori predittivi (età e stabilità), gli altri due sono fortemente condizionati dalla funzione Hr e dalla capacità del team Hr di adempiere alla sua missione.

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