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Trading online: perché regolamentare?

21 maggio 2019 | 09.17
LETTURA: 4 minuti

Trading online: perché regolamentare?

Palermo, 21 maggio 2019 - La regolamentazione del trading online è una necessità che si è imposta a livello europeo in seguito al boom del settore. In poco più di un decennio, infatti, il trading online è diventata una delle mete privilegiate ove confluiscono i risparmi dei privati.
Indipendentemente dal reddito di ognuno, infatti, la soglia bassa per accedere al trading online (solitamene intorno alle poche centinaia di euro) e le possibilità di guadagno costituiscono il modo migliore per far fruttare i propri risparmi, soprattutto in luce dei recenti e, ahimé, frequenti scandali bancari.
Risparmiare, conservare e mettere da parte il denaro è una realtà che apparteneva alle vecchie generazioni: sempre più sono le persone che invece decidono di reinvestire, mantenendosi al passo con i tempi e cercando nuovi modi per avere a disposizione denaro extra per fronteggiare imprevisti o per realizzare i propri sogni.

Chi si occupa della regolamentazione del trading online?

Vi sono due diversi ordini di organi designati alla regolamentazione dei broker di trading online: l’ESMA (European Security and Markets Authority) a livello europeo, che tra le tante cose si occupa anche della regolamentazione dei brokers, e le autorità nazionali, che invece stilano liste pubbliche delle piattaforme che garantiscono ai clienti i servizi fondamentali e le salvaguardie necessarie ad evitare che siano abbandonati a se stessi.
In particolare la CySec è tra le più importanti in quanto la maggior parte dei broker affidabili hanno sede legale a Cipro. Broker come IQ Option, 24 Option, infatti, hanno i loro uffici a Limassol. La CySec registra tutte quelle piattaforme che rispettano le normative europee e, soprattutto, accettano i termini della tutela dei clienti, soprattutto attraverso la fissazione di un eventuale rimborso nel caso di errori di sistema o problemi tecnici che possono causare la perdita degli investimenti.
Per maggiori dettagli sulle condizioni necessarie per ottenere il certificato CySec, consultate leopzionibinarie.it.
In Italia l’organo competente è la Consob, la quale tiene conto dei permessi rilasciati dagli altri organi competenti a livello nazionale, specialmente della CySec, e a sua volta rilascia una lista pubblica di piattaforma riconosciute come affidabili. Giustamente la Consob si accerta non solo dell’affidabilità della piattaforma ma anche e soprattutto dell’adeguatezza dei suoi servizi all’utenza italiana.

Quali sono le principali regolamentazioni finora varate?

Nel 2018 l’ESMA ha dichiarato che le opzioni binarie, ovvero prodotti finanziari derivati, sono illegali in Europa e i brokers, per continuare ad essere certificati, devono smettere di impiegarle.
Il divieto aveva inizialmente scadenza trimestrale, la quale, tuttavia, viene costantemente riconfermata.
Il motivo del veto sulle opzioni binarie è dovuto ai loro alti tassi di rischio, troppo elevati per poter essere resi accessibili a investitori poco esperti, e alla poca trasparenza delle operazioni che comportavano. In pratica si tratta di uno strumento finanziario attraverso il quale il broker offre agli utenti la possibilità di scommettere sulla salita o sulla discesa dei prezzi, indipendentemente dal valore di un asset. Si tratta di un eccellente strumento di speculazione, che permette di registrare alti profitti, ma che necessita di conoscenze che raramente chi fa trading online possiede.
Ciò che l’ESMA ha, infatti, denunciato è stato il fatto che le opzioni binarie hanno il forte rischio di trasformare il trading online in un vero e proprio gioco d’azzardo, piuttosto che un lavoro vero e proprio, con conseguenze catastrofiche sull’intero mercato.
Nell’agosto 2018, inoltre, sempre l’ESMA ha imposto restrizioni sulla leva. La leva è lo strumento finanziario attraverso il quale i brokers permettono anche a piccoli investitori di accedere al trading online. Una leva 1:100, in parole povere, permetteva al singolo investitore di accedere a mercati che richiedevano un capitale fino a 100 volte maggiore. Informazioni più dettagliate sul funzionamento della leva sono spiegate da leopzionibinarie.it.
Una leva alta permetteva profitti maggiori ma allo stesso tempo comportava alti rischi. Per questo motivo l’ESMA ha impostato la soglia massima della leva a 1:30. Si tratta di un provvedimento volto a tutelare la maggior parte degli utenti che, per quanto non siano a digiuno di tecniche finanziarie, comunque hanno solo una vaga opinione del funzionamento reale degli strumenti finanziari più avanzati.
Mantenersi sempre aggiornati è il primo segreto per investire in sicurezza!

Per Maggiori informazioni: http://www.leopzionibinarie.it/

Un progetto di PressPlayOn S.R.L.S. – Palermo
Comunicato a cura di Img Solutions srl – (info@imgwebsolutions.it)

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