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Traffico illecito di cuccioli, il veterinario: "Urge cambiare legge"

09 novembre 2015 | 16.07
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Traffico illecito di cuccioli, il veterinario:

Trasporti in pessime condizioni igieniche, viaggi lunghi ed estenuanti, profilassi false e smercio a basso prezzo. E' il fenomeno dilagante del traffico illecito e clandestino di cuccioli di cane, che negli ultimi anni è cresciuto a dismisura diventando un vero e proprio business.

Si tratta di un sistema criminale che parte dall'Est Europa e arriva direttamente ai rivenditori italiani, un contrabbando che va arginato con azioni mirate. "Le norme in vigore che non consentono il commercio di cuccioli sotto i tre mesi - spiega Gaetano Penocchio, presidente della Federazione nazionale ordini veterinari italiani (Fnovi) - sono difficili da applicare, perché spesso non è semplice provarne l'età. Alla luce di quasi cinque anni di esperienze, la legge 201/2010 andrebbe resa più efficace inasprendo le sanzioni ma anche coordinando il controllo sul territorio nazionale".

Stipati in minuscole gabbie senza aver la possibilità di muoversi e nutrirsi durante i viaggi, i cuccioli sono esposti a rischi altissimi in quanto "non sono in grado di sviluppare immunità alle malattie anche nel raro caso in cui siano realmente vaccinati". "I rischi" - spiega Penocchio - "possono essere riassunti in due categorie: la possibilità di ammalarsi a seguito delle condizioni e lunghezza dei viaggi (fattori di grave stress) con conseguente contagio agli altri cuccioli trasportati, e l'introduzione e diffusione di malattie nei luoghi di commercio".

Secondo un'inchiesta avviata da 'Il Giornale', nel 2014 sono stati sequestrati circa 550 animali per un valore di 500mila euro. I gruppi a capo del traffico imbottiscono i cuccioli di medicinali che occultano la loro reale condizione fisica, ignorando i danni provocati dal trasporto coatto e dall'allontamento precoce dalla madre: "E' noto che le malattie infettive possono essere mortali per i cuccioli. Non meno importanti" - conclude Penocchio - "sono le malattie parassitarie: la diffusione di parassiti interni ed esterni determina l'abbassamento delle già scarse difese immunitarie, aggravando il quadro clinico. Non ultimo il rischio di sviluppare patologie del comportamento a seguito dell'allontanamento precoce dalla madre".

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