I carabinieri del Nucleo Ecologico di Pescara hanno arrestato questa mattina cinque persone e sequestrato un impianto di stoccaggio dei rifiuti a Mosciano (Teramo). L'applicazione delle misure cautelari è scattata su disposizione del Gip del tribunale de L'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella su richiesta del sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia, David Mancini. I reati contestati sono traffico illecito di rifiuti e illecita concorrenza amplificati dall'associazione a delinquere, contestato a cinque persone, un imprenditore, la moglie e a tre dipendenti della stessa azienda di Mosciano Sant'Anteghole (Teramo).
In carcere è finito l'imprenditore di origine campana ma residente a Giulianova (Teramo), C.B.; ai domiciliari la moglie A.M.ilone, collaboratrice dell'azienda e i dipendenti L.A., di Giulianova, F.C., di Notaresco (Teramo), M.A., di Ortona (Chieti).
L'indagine, partita nel 2011, riguarda la raccolta il trasporto e lo stoccaggio di olio vegetale esausto effettuato, secondo gli inquirenti, in maniera irregolare con conseguenti notevoli profitti per gli indagati e consistenti perdite economiche per le ditte concorrenti. Il titolare della società di Mosciano, era il capo dell'organizzazione e avrebbe messo a disposizione la propria struttura per le gestione e lo stoccaggio, irregolare, del rifiuto speciale.