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Tragedia rogo Genova, espiantati organi del piccolo Giuseppe

23 aprile 2017 | 09.50
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Tragedia rogo Genova, espiantati organi del piccolo Giuseppe

A terra è rimasta solo una coperta beige, poco più in là il nastro bianco e rosso dei vigili del fuoco che delimita l'area inagibile. Un corridoio tra le case, sullo sfondo la palazzina di via Mandelli scoperchiata dall'incendio di due notti fa e, sul muretto, qualcuno ha lasciato un piccolo mazzo di fiori gialli di campo. Si vede il cielo, ora, attraverso le finestre dell'ultimo piano e quello che resta del solaio crollato per le fiamme. Tutto intorno un paese silenzioso, il giorno dopo la tragedia di Casella. Sono scappati da quelle finestre, in un tentativo disperato di salvarsi dal rogo, Alessio Fraietta, la moglie Vincenza Sansone e il piccolo Giuseppe.

Un incendio nella notte e una famiglia bloccata in casa: hanno cercato la fuga mentre sotto le loro finestre si erano radunati alcuni vicini per prestare soccorso, richiamati dalle grida d'aiuto. Hanno provato a passare il bimbo ai soccorritori, due piani sotto, ma nella caduta da circa cinque metri d'altezza il piccolo ha battuto la testa, ferite da subito gravissime come gravi sono quelle riportate dal papà e dalla mamma, che si sono lanciati nel vuoto prima che crollasse il tetto della loro casa. Il bambino si è spento poche ore dopo all'ospedale Gaslini di Genova. Oggi, sotto quelle stesse finestre, tanti concittadini. Nessuno di loro si capacita dell'accaduto.

"Alle 3.30 del mattino ero lì - racconta all'Adnkronos il sindaco di Casella, Francesco Collosetti - il bimbo era già a terra, intubato dai soccorritori, così come il papà. Poco distante la mamma disperata". La famiglia viveva nell'appartamento al secondo piano della palazzina, in affitto. Aspettavano alcuni lavori di manutenzione non ancora partiti, ricorda qualche vicino in paese. Una voce arrivata anche al sindaco. "Ne ho sentito parlare solo da terzi - spiega Collosetti - ma in comune non erano arrivate segnalazioni, si trattava di un rapporto tra privati".

La comunità di Casella si stringe attorno alla famiglia nelle ore in cui si spera per il papà di Giuseppe, ricoverato in coma farmacologico dopo diversi interventi all'ospedale Galliera di Genova. L'uomo ha riportato ustioni sul 20% del corpo, si è attardato nell'appartamento in fiamme per salvare suo figlio. La moglie è stata ricoverata per i traumi subiti presso l'ospedale Villa Scassi di Genova. Da lì ieri sera ha autorizzato la donazione degli organi del suo bambino, espianto eseguito oggi pomeriggio. Un gesto che potrà aiutare altri cinque pazienti tra Genova e Milano.

"I funerali del bimbo - anticipa il primo cittadino - stiamo facendo in modo per nostra volontà che siano a carico del comune. Si terranno appena ci sarà il via libera, probabilmente giovedì non sappiamo ancora se in mattinata o al pomeriggio". Lo stabile distrutto dall'incendio, intanto, resta sotto sequestro mentre proseguono le indagini per chiarire le cause del rogo. "Mercoledì - conclude Collosetti - apriremo un conto corrente a favore delle vittime dell'incendio, non solo per la famiglia ma anche per gli altri inquilini che hanno perso casa, perché si possa mettere in sicurezza".

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