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Alimenti: trend in crescita per latte e derivati bio, nel 2014 spesa da 100 mln

27 ottobre 2015 | 16.19
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(Infophoto)
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Trend in crescita per i prodotti lattiero-caseari 'organic'. Alle Fiere Zootecniche di Cremona (28-31 ottobre), per la prima volta si farà il punto della situazione attraverso un convegno strategico e una serie di workshop all'interno del Milk Village. Il patrimonio nazionale dei bovini da latte bio raggiunge oggi circa le 45mila unità (dati Sinab), pari al 20% di tutto il bestiame bovino presente negli allevamenti biologici. Secondo la stima elaborata da Ismea per il 2014, la produzione di latte è superiore ai 300 milioni di litri per un valore alla produzione di 158 milioni di euro, con un premium price riconosciuto alla stalla del 28% superiore a quello destinato al latte convenzionale.

Le famiglie italiane nel 2014 hanno speso per latte e derivati 'organic' 100 milioni di euro. Una cifra destinata a crescere visto il trend positivo degli acquisti anche nei primi sei mesi del 2015. Più nel dettaglio, avanza a ritmo particolarmente sostenuto lo yogurt (+10,4%) accanto a variazioni positive ma meno importanti per formaggi e latticini (+2,1%) e latte fresco (+0,7% ). L'unico dato negativo riguarda il latte Uht, che risulta il flessione del 4,4%.

Dall’indagine Ismea è emerso anche che il consumatore italiano riconosce in media un premium price a yogurt e latte fresco bio, rispetto al convenzionale, rispettivamente del +30% e del +20% (dato 2015) e che il comparto lattiero-caseario rappresenta la terza categoria bio dietro all’ortofrutta e ai derivati dei cereali, coprendo una quota pari al 10-11% del totale delle referenze biologiche.

I margini di ampliamento per il comparto sono significativi, tant'è vero che la penetrazione delle vendite di prodotti lattiero-caseari bio sul totale, nella Gdo, attualmente non supera l’1,5% (fonte Ismea-Nielsen), In Germania raggiunge invece il 5,6%, in Danimarca il 24%, in Francia il 3% e in Gran Bretagna il 7,5%.

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