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Trentino: con referti online 5 mln euro possibili risparmi

19 marzo 2014 | 17.31
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Trento, 19 mar. (Adnkronos Salute) - Usare il web nel rapporto tra pazienti e il sistema sanitario non solo aiuta a semplificare la vita dei cittadini, ma permette anche di risparmiare risorse. Significativa in questo senso l'esperienza del Trentino, dove sono stati presentati i primi risultati del progetto TreC (Cartella clinica del cittadino). Il sistema è a servizio dal 2013 e conta 28.131 cittadini iscritti. Sono 254 mila i referti consultati e scaricati online, con oltre 600 mila accessi effettuati. Ma i dati più interessanti riguardano i possibili risparmi che si avranno quando il progetto si estenderà al resto della popolazione.

"Con una diffusione di TreC al 30% della popolazione si otterrebbero già risparmi diretti per i cittadini per circa 2 milioni di euro annui - afferma Diego Conforti, referente area Innovazione sanitaria della provincia autonoma di Trento e responsabile del progetto TreC - Quando il sistema verrà adottato dal 50% dei cittadini si arriverà a oltre 3 milioni annui risparmiati. In un'ipotesi di massimo utilizzo da parte dell’80% della popolazione – prosegue Conforti - si supererebbero i 5 milioni annui". E a questi risparmi andrebbero aggiunti quelli degli enti pubblici riconducibili alla digitalizzazione dei processi organizzativi legati alla prescrizione delle ricette e alla consegna dei referti.

"Grazie a TreC, il cittadino può accedere alla propria documentazione sanitaria e tenere traccia della propria storia clinica - commenta l'assessore alla Salute e solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re - Poter accedere online al proprio profilo permette da un lato di rendere immediato il ritiro dei referti e delle ricette, dall'altro di monitorare meglio i pazienti con malattie croniche migliorando l'aderenza alle cure prescritte". Il progetto TreC è stato avviato nel 2008 dall'assessorato alla Salute della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Fondazione Bruno Kessler. La provincia trentina ha già realizzato concretamente il Fascicolo sanitario elettronico (Fse), la cui istituzione è stata resa obbligatoria entro il 30 giugno 2015 dal decreto del 'Fare'.

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