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Treu (Cnel): "coronavirus dramma per turismo e ristorazione"

15 aprile 2020 | 18.32
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(Fotogramma)
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Bisogna far ripartire il più presto possibile il motore economico italiano, fermato per cercare di contenere il contagio da coronavirus. Industria, edilizia e agricoltura vanno subito riavviate, garantendo tutte le misure di sicurezza per i lavoratori. In particolare per l'agricoltura bisogna far emergere la componente di lavoro irregolare, per non rischiare di restare senza manodopera proprio all'avvio della stagione di raccolta. E occorre sostenere in maniera ampia e continuata i settori del turismo e della ristorazione, che vedono a rischio 50mila imprese e 238mila posti lavoro nei prossimi mesi. E' la strada che indica Tiziano Treu, presidente del Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, intervistato dall'Adnkronos.

Per la fase 2 dopo il lockdown per arginare il contagio da Covid-19 l'industria, l'edilizia e l'agricoltura "sono i settori che si possono far ripartire subito in modo più controllato", spiega Treu. Nella strategia per la ripartenza è "importante anche il coordinamento tra governo e regioni", dopo che queste si sono mosse in ordine sparso nella fase acuta dell’emergenza sanitaria. Nella fase 2 ci vuole una regia "nazionale" e "forte. E speriamo che la task force voluta dal presidente del Consiglio funzioni".

E importante sarà capire "tempi e modi di far ripartire anche il turismo, che è una delle nostre fonti di reddito maggiore. Se si ferma per un anno o di più, è un problema, perché avremo ricadute sul Pil significative, di cui rappresenta il 13%". Nel turismo e nella ristorazione la situazione, avverte Treu, è "d rammatica".

Fino al prossimo luglio, continua il presidente del Cnel, "sono a rischio di chiusura 50mila imprese e 238mila posti di lavoro: 69mila nei bar, 129mila nei ristoranti e 40mila negli stabilimenti balneari". Questi settori sono stati "azzerati e anche in prospettiva la situazione è difficile e senza un vaccino la gente non andrà al ristorante o a teatro". Per il turismo e la ristorazione serviranno quindi misure di sostegno specifiche, ampie e di lunga durata.

Per il turismo, continua Treu, "ci sarà necessità di sostenerlo a lungo, anche perché ci sono molte piccolissime imprese, migliaia di aziende familiari che hanno bisogno di essere aiutate con strumenti come la cassa integrazione o con forme di sostegno per aiutarli a pagare gli affitti". Per prima cosa, continua il presidente del Cnel, "bisogna estendere gli ammortizzatori. E per fortuna che c'è il fondo Sure, uno dei primi veri interventi dell'Unione europea".

L'Italia, non solo per aiutare il turismo, "avrà bisogno a seconda dei settori di sostegno a lungo termine e potrà prendere parte di questo fabbisogno da questo fondo europeo", in vista del forte aumento della disoccupazione. "Bisognerà intervenire con gli ammortizzatori, ma è fondamentale ripartire e recuperare. Tutto si gioca sui tempi, che devono essere più veloci possibile".

Fra i settori che presentano meno difficoltà a ripartire c'è l'agricoltura, "dove, con un minimo di organizzazione, si possono mantenere le distanze di sicurezza". Il problema vero in questo settore, sottolinea Treu, è l’impiego di lavoratori stagionali stranieri, di cui una parte è composta da immigrati irregolari. "Noi solleciteremo il governo a fare dei controlli per favorire l'emersione del lavoro irregolare. Si rischia di non avere la manodopera per la stagione di raccolta che si sta aprendo. La regolarizzazione di questi rapporti di lavoro permette di monitorare queste persone, facilitando il controllo sulla nascita di eventuali altri focolai di coronavirus".

La ripartenza nell'edilizia, almeno per alcuni comparti, "si può gestire abbastanza bene, adottando le stesse procedure che hanno consentito di mantenere aperto il cantiere del ponte di Genova. Si tratta di attività che si svolgono all'aperto e che si possono organizzare con il rispetto delle distanze". L'edilizia, con 500mila imprese e oltre 2 milioni di addetti " rappresenta un settore strategico dell’economia e andrebbe riavviata con sollecitudine".

La situazione è meno facile per i trasporti e la logistica, anche se la ripartenza "potrebbe essere veloce". Pur nel rispetto delle norme di sicurezza di tutti gli operatori, "restano problemi enormi", invece, per i trasporti pubblici locali, treni ed aerei. E la situazione sarà più "drammatica e di difficile gestione". Anche per gli esercizi commerciali, continua, "bisogna accelerare la riapertura definendo le modalità per garantire la massima sicurezza agli addetti e ai consumatori".

Sulla ripartenza l’esempio della Cina, dice Treu, "è impressionante. Hanno ripreso quasi tutto e dai report che abbiamo hanno istituito anche sistemi di controllo della mobilità e per l’accesso a tutti i luoghi pubblici mediante smartphone". L'utilizzo delle tecnologie attuato dalla Cina è "parossistico" e, "anche se molto utili, nel nostro ordinamento potrebbero generare problemi con riferimento alla tutela della privacy. Lo scenario che si sta delineando pone questioni giuslavoristiche nuove che vanno affrontate anche con innovazioni contrattuali".

In ogni caso, sottolinea il presidente del Cnel, "in tutto questo periodo non abbiamo mai interrotto l’attività istituzionale e abbiamo fornito i nostri pareri al Parlamento sui decreti del governo che devono essere convertiti in legge. Ora, prima che arrivino in Parlamento i prossimi decreti, già annunciati, manderemo i primi risultati delle nostre analisi sui settori alle rispettive commissioni parlamentari, in modo da dare offrire la posizione e il parere delle parti sociali e delle forze produttive".

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