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Tris di appuntamenti spaziali a marzo, il 14 ExoMars e due comete il 21 e 22

09 marzo 2016 | 17.35
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(foto Esa)
(foto Esa)

E' un vero e proprio tris di appuntamenti spaziali e astronomici quello in calendario in questo mese di marzo. Si parte con il lancio il 14 della missione europea dell'Esa e russa della Roscosmos "ExoMars 2016" che porterà nell'orbita di Marte la sonda Tgo-Trace Gas Orbiter. Dalla Tgo si staccherà il lander Edm, l'Entry, Descent and Landing Demonstrator Module battezzato 'Schiaparelli', che atterrerà sul pianeta, portando per la prima volta l'europa su Marte. Il 21 ed il 22 marzo prossimi, invece, sarà la volta del passaggio simultaneo di due comete 'vicino' alla Terra, rispettivamente la 252P/Linear 12 e la P/2016 BA 14. "Sono tre appuntamenti di grande interesse scientifico che potrebbero racchiudere nuove conoscenze" spiega all'Adnkronos l'astrofisico Giovanni Fabrizio Bignami dell'Accademia dei Lincei.

Si comincia il 14 marzo con il lancio della missione spaziale ExoMars composta di due fasi, la prima parte nel 2016 e la seconda nel 2018. "E' una missione che vede l'Europa atterrare per la prima volta su Marte. Si andrà a cercare tracce di vita sul pianeta rosso ed a testare tecnologie per una possibile permanenza dell'uomo" evidenzia Bignami. Uno degli aspetti importanti di questa missione, continua lo scienziato italiano che ha guidato l'Asi e L'Inaf, "sarà cercare di non contaminare il pianeta rosso, già gravato da almeno 20 tonnellate di rifiuti spaziali lasciati dalle precedenti missioni dell'Unione Sovietica, degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone".

Dagli anni Sessanta in poi sono state, infatti, inviate verso Marte dozzine di sonde automatiche senza equipaggio con orbiter, lander e rover. "E' una notevole mole di ferraglia -indica Bignami- che potrebbe aver portato batteri o altre microscopiche forme di vita terrestri sul pianeta rosso". "Con queste nuove missioni alla ricerca di vita su Marte -osserva lo scienziato- sarà interessante capire se troviamo qualcosa di originariamente marziano". Ma con ExoMars, aggiunge, sono "state prese molte precauzioni per sterilizzare gli strumenti".

"Se con la missione europea ExoMars si troveranno su Marte forme di vita mai viste, allora sarà interessante. Ma non sarà facile compiere la distinzione visto che -spiega ancora Bignami- nel primo miliardo di anni di vita, Marte era come la Terra, quindi potrebbe essere iniziata sul pianeta rosso una forma di vita simile a quelle presenti da noi". Inoltre, osserva ancora l'astrofisico dell'Accademia dei Lincei, "la Terra e Marte si 'scambiano' sassi che derivano da meteoriti".

"Molti 'sassi' marziani sono stati rinvenuti sulla Terra ed un processo inverso, dalla Terra verso Marte, sebbene molto più complesso, può essere avvenuto in 4 miliardi di anni. In questi 'sassi' terrestri potevano esserci forme di vita che avrebbero potuto sopravvivere al lungo e difficile 'viaggio' spaziale". Sarà dunque, ribadisce lo scienziato italiano, "una bella sfida trovare qualcosa di originariamente marziano".

Ma anche il passaggio delle due comete sarà oggetto di attenzione della comunità di astronomi e astrofisici. La prima cometa a passare il 21 marzo 'vicino' alla Terra è la 252P/Linear 12 che si 'avvicinerà' al nostro pianeta ad una distanza di 5.3 milioni di chilometri, pari a circa 14 volte la distanza tra la Luna e la Terra. Il giorno dopo, il 22 marzo, sarà la volta della seconda cometa, la P/2016 BA 14, che viaggerà ad 'appena' 3.5 milioni di chilometri da noi, circa nove volte la distanza tra Luna e Terra. "Bisognerebbe capire se si tratta di una sola cometa che si è rotta in due pezzi, questo potrebbe spiegare perchè sono così relativamente vicine fra loro" osserva Bignami.

"L'interesse di studiare le comete -spiega Bignami- è la ricerca di molecole prebiotioche. Sulle comete già sono stati trovati gli aminoacidi che sono i 'mattoncini' della vita. Tutti noi siamo fatti di 20 aminoacidi che si combinano insieme e, dopo una serie di trasformazioni, formano ad esempio il Dna". Ma, aggiunge, "uno dei grandi misteri è che ogni vita sulla Terra è fatta di 20 aminoacidi, mentre in chimica di aminoacidi ce ne sono molti più di 20 e così è anche sulle comete". Il grande mistero che si vorrebbe sciogliere, spiega ancora l'astrofisico, "è capire come mai sulla Terra c'è questa scelta di 20 aminoacidi. Comprendere questo aspetto sarebbe fondamentale per capire come si è formata la vita". "Osservare le comete -conclude Bignami- è importante visto che nella coda di questi corpi celesti sono contenuti gli aminoacidi e capire quanti sono potrebbe portarci a comprendere l'origine della vita". Ma il mese di marzo ha riservato anche altri appuntamenti spaziali. La notte scorsa, fra l'8 ed il 9 marzo, infatti, si è verificata un'eclissi totale di Sole di affascinante bellezza, ma con una fascia di visibilità che ha compreso solo l'Australia nord orientale, l'Indonesia e l'Oceano Pacifico. Il 2 marzo scorso sono invece tornati a casa dopo un anno nello spazio l'astronauta della Nasa Scott Kelly ed il suo compagno di missione, il cosmonauta russo Mikhail Kornienko, che hanno chiuso con successo la One Year Mission sulla Stazione Spaziale Internazionale.

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