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Nella Pa il doppio di assenze del privato. Una malattia su quattro dura un giorno

10 gennaio 2015 | 09.40
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La denuncia di Confindustria: il costo complessivo delle assenze degli statali è di 3,7 miliardi. L'indagine della Cgia: nel 2013 il dato registra una crescita del 5,9% rispetto all'anno precedente

(Infophoto) - INFOPHOTO
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I lavoratori pubblici si assentano il 50% in più di quanto non facciano i privati per un costo complessivo di 3,7 mld. E' Confindustria a riattizzare così il fuoco della polemica su un tema che, dai 'fannulloni' dell'ex ministro Brunetta alla clamorosa protesta dei vigili romani di fine anno, non ha mai conosciuto tregua. Ma è la Cgia di Mestre ad affondare il colpo: un’assenza per malattia su 4, circa il 25,9%, ha, tra gli 'statali', la durata di una sola giornata, stimano gli artigiani di Mestre, adombrando il sospetto che queste 'malattie brevi' possano in realtà nascondere forme più o meno velate di un assenteismo scorretto. Un dato che risulta addirittura in crescita del 5,9% rispetto al 2012 mentre è in calo dell'1% tra i privati. Crescono però anche le assenze per malattia di durata compresa tra i 2 e i 3 giorni: l’incidenza sul totale degli eventi, infatti, stando ai dati Cgia, sale al 36,1% nel pubblico e al 31,2% nel privato.

"Un minore assenteismo aumenterebbe l'efficienza e la qualità dei servizi", chiosa il rapporto del Centro studi di Viale dell'Astronomia, per non parlare del risparmio di 3,7 miliardi che deriverebbe "da un minor fabbisogno di personale", mentre la Cgia chiede che "vengano colpiti con maggiore determinazione i furbi che assentandosi ingiustificatamente, recano un danno all’azienda per cui lavorano e, nel caso dei dipendenti pubblici, anche alla collettività”.

I dati, rielaborati da Confindustria sulla base del Conto Annuale della Ragioneria dello Stato, sono d'altra parte netti: nel 2013 i dipendenti pubblici hanno totalizzato in media 19 giorni di assenze retribuite contro le 13 registrate dai lavoratori privati di cui 10 giorni di assenza procapite per malattia e 9 giorni per altre assenze retribuite. Circa 6 giorni in più, dunque, che porta a quota 46,3% la differenza con quanto avviene nelle imprese con oltre 1000 addetti, la cui dimensione più si avvicina a quella del pubblico impiego.

Geograficamente è Palermo a detenere il primato delle 'malattie' brevi, a livello provinciale: tra i dipendenti pubblici il 42,6% del totale delle assenze dura un giorno. Ma il capoluogo siciliano, come denuncia ancora la Cgia, sale sul podio anche per le assenze nel privato che registrano un'incidenza sulle ore lavorate del 27,8%. Segue Agrigento con il 38,4% di assenza per malattie che durano 1 giorno, seguita da Catania, 35,6 % e da Trapani, 34%. Chiudono la classifica Udine (14,2%), Belluno (12,8%) e Bolzano (10,5%). Ma è Vibo Valentia a guadagnarsi la palma di provincia più assenteista: la durata media è di 23,2 giorni di assenza l’anno.

L'assentesimo nelle aziende private, invece, calcola ancora Confindustria, è in calo: il peso nel 2013 delle ore di assenza su quelle lavorabili, infatti, è passato dal 7% del 2012 al 6,5% del 2013. Un incidenza che resta più alta nelle grandi imprese, dove tocca il 7,2% rispetto al 4,5% registrato dalle aziende fino a 15 dipendenti. Il calo si è però registrato in tutti i settori: nelle costruzioni da 5,8% a 5,6%, nell’industria in senso stretto da 6,7% a 6,2%, nei servizi da 7,4% a 6,8%.

E sempre geograficamente, annota la Cgia di Mestre, oltre a Palermo, è Catania ha registrare le assenze più consistenti (21,1%), seguita da Roma (18,8%) e Siracusa (18,5%). Più virtuosi invece i lavoratori di Vicenza e Udine (entrambe con il 5,5%), Ascoli Piceno (5,1%) e Vibo Valentia (2,6%). Anche nel settore privato, la realtà provinciale che detiene il primato della durata media dell’assenza di malattia è situata in Calabria: si tratta della provincia di Reggio Calabria, con 53,4 giorni di assenza all’anno.

"Il pericolo che le assenze brevi nascondano forme più o meno velate di assenteismo è, almeno in alcune aree del Paese, quanto mai concreto, soprattutto nei casi in cui la malattia dura solo un giorno", spiega il Rapporto. Non così, almeno per le malattie brevi, un giorno solo, nel settore privato nel quale complessivamente la quota scende di oltre la metà, 11,9%, in calo dell’1% rispetto all'anno precedente. E anche nella Provincia di Palermo i lavoratori privati, nonostante sia record anche in questo settore, registrano una incidenza del 27,8%.

E' l'influenza, comunque, spiega ancora Confindustria, malattia non professionale, la causa più frequente delle assenze dei lavoratori (di media a 6 giorni l'anno) per il 31% delle ore lavorabili, seguita dai congedi parentali e matrimoniali per l'1,3% e dagli altri permessi retribuiti, che includono i permessi sindacali e quelli per visite mediche o accompagnamento parentale (un altro 1,1%). Sotto il profilo di genere, invece, ad assentarsi maggiormente le donne con il 9,5% rispetto al 5,3% degli uomini.

Dati comunque in calo sul 2012 che aveva chiuso rispettivamente con un 10,3% per le prime e 5,7% per i secondi. Ma sono i congedi parentali a fare la differenza tra uomo e donna: il 3,7% delle assenze infatti sono tutte al femminile legate come sono alla cura della famiglia, che, evidentemente agli uomini, che mettono a segno un risicatissimo 0,4%, non compete.

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