Confartigianato sollecita a Governo e Parlamento l’istituzione del Fondo per il credito alle imprese vittime di mancati pagamenti da parte di debitori artificiosamente falliti. Proposta che peraltro è già tra gli emendamenti alla Legge di stabilità in esame in queste ore in Commissione Bilancio del Senato. "Una piaga – denuncia l'associazione degli artigiani - ingigantita dalla crisi e favorita anche da uno spregiudicato uso delle nuove procedure di concordato introdotte nella legislazione fallimentare".
Con la legislazione vigente, fa rilevare Confartigianato, "è troppo facile trascinare nel baratro le piccole imprese fornitrici, troppo complicato per queste imprese accedere alle rateizzazioni di Equitalia, quasi impossibile per loro ottenere credito dalle banche per rimanere sul mercato, assurdo che debbano anche pagare l’Iva su fatture emesse destinate a non essere mai pagate o pagate in percentuali ridicole al termine di procedure estenuanti. Emblematica la vicenda di Serenella Antoniazzi, imprenditrice artigiana veneziana, che l'ha narrata con drammatica crudezza nel suo libro ‘Io non voglio fallire’".
Confartigianato ha denunciato il problema al Governo e al Parlamento "per superare l’odiosa asimmetria tra imprese che sfruttano le pieghe della legge per sottrarsi agli obblighi di pagamento e le tante, troppe piccole imprese che, non pagate, vengono trascinate a loro volta verso il fallimento".