Due pozzetti manomessi all’altezza della stazione Settebagni da alcuni addetti Fs: all'interno, tra i cavi, contenitori con liquido infiammabile all’interno del contenitore, uno parzialmente combusto. A dicembre due episodi analoghi
Ancora un atto di sabotaggio ai danni dell'alta velocità. Questa mattina addetti Fs durante un’ispezione manutentiva lungo la linea ferroviaria Roma-Firenze hanno rilevato, all’altezza della stazione Settebagni, l’apertura di un pozzetto, con all’interno una bottiglia in plastica ed alcuni stracci, posizionati tra i cavi. I primi accertamenti della Polizia Ferroviaria di Roma hanno consentito di constatare la presenza di liquido infiammabile all’interno del contenitore. A breve distanza gli agenti hanno rilevato la manomissione di un ulteriore pozzetto con all’interno analogo contenitore, stavolta parzialmente combusto. L’episodio non ha provocato danni.
Sulle grate di protezione di entrambi i pozzetti, trovate nelle vicinanze dagli operatori di Polizia, sono state rilevate scritte inneggianti “No Tav”. Sul posto oltre alla Polizia Ferroviaria, Digos, Polizia Scientifica ed Artificieri della Polizia di Stato.
Altri due episodi di sabotaggio si erano verificati pochi mesi fa. Il 23 dicembre scorso alle 4.30 i cavi di trasmissione dati per la gestione del traffico ferroviario in corrispondenza della località Santa Viola, alle porte della stazione centrale di Bologna, vennero incendiati provocando un blocco del traffico ferroviario per qualche ora. A fuoco andarono quattro pozzetti e su un muretto vicino alla massicciata ferroviaria della stazione di Santa Viola furono notate tre scritte "No Tav" vergate con bombolette spray. Solo qualche giorno prima, nella notte tra sabato 20 e domenica 21 dicembre, era stata piazzata lungo la linea direttissima una bottiglia incendiaria con diavolina e fiammiferi: la molotov provocò l'incendio dei cavi elettrici lungo la ferrovia all'uscita della galleria San Donato, a Rovezzano, alla periferia del capoluogo toscano.